Cercare casa in affitto ormai è un’impresa, a volte anche più ardua del previsto. L.S., 41 anni, condivide su un gruppo Facebook la sua esperienza con Trova Affitto: "Cerco disperatamente un appartamento per me e mio figlio (di 23 anni, ndr). Lavoriamo entrambi. Dopo aver parlato di un appartamento visto sul sito, la signorina mi ha chiesto 250 euro per le pratiche. Dopodiché mi ha messo in contatto con il proprietario per accordarci sul contratto". Solo in quel momento ha scoperto che la casa è ancora occupata da un inquilino, che salvo imprevisti non la libererebbe prima di giugno 2025. A questo si aggiungono alcune incongruenze nella descrizione dell’appartamento riportate sull’annuncio, dove viene chiarito anche il ruolo di Trova Affitto: "Non è un’agenzia immobiliare – si legge –. Non ci sono costi di mediazione, ma un’unica quota per usufruire del servizio". Tale quota, 250 euro per l’appunto, viene versata per un "servizio informativo di accesso ad una banca dati, contenente offerte di immobili di proprietari privati reperibili gratuitamente anche su altri portali". In sostanza, Trova Affitto mette in contatto chi cerca casa con i proprietari e fornisce aiuto nel trovare offerte nel mercato immobiliare ma poi si ferma lì, ogni accordo rimane solo tra i due interessati. "Mi hanno detto che sarei anche stata inserita in una chat WhatsApp per ricevere due volte a settimana altre proposte, in base alle mie esigenze" racconta infatti L.S., che aveva trovato un annuncio molto conveniente su Subito.it: trilocale a 550 euro al mese, a Scandiano. "Ho fatto loro presente che cercavo una casa libera da subito. Mi hanno detto che mi conveniva sbrigarmi, perché ero la prima a interessarmi a quell’appartamento – continua –. Dopo qualche ora mi mandano il numero del proprietario e scopro che prima di giugno 2025 la casa in questione non sarebbe stata disponibile".
Il giorno successivo, cioè ieri, chiama suo figlio per chiedere informazioni sul medesimo appartamento: "È ancora libero e in fase di ristrutturazione" risponde l’operatrice. A quel punto lui fa notare che nell’annuncio c’è scritto che la casa è già ristrutturata. "Stanno sistemando altre cose – ribatte lei –. Si dovrebbe liberare tra ottobre e dicembre". La conferma definitiva sulla reale disponibilità dell’appartamento arriva dal proprietario stesso. "Il contratto che è attivo al momento si concluderà a maggio 2025, se tutto va bene… ma non ci giurerei, si rischia di andare anche più avanti. Hanno chiamato tante persone interessate negli ultimi mesi, non so perché nessuno sapeva che l’appartamento si sarebbe liberato solo a giugno 2025. Sto dicendo a tutti di risentirci tra gennaio e febbraio, quando avrò un quadro più chiaro della situazione, la maggior parte però abbandona perché ha bisogno di una casa da subito". Oltre al fatto che nell’annuncio si parla di alcune caratteristiche che, riferisce il proprietario, non esistono. "C’è un box esterno che può essere usato come cantina o posto auto, ma non entrambe le cose – dice –. Non c’è l’ascensore e in bagno c’è solo la doccia, non anche la vasca". Sotto al post di sfogo, insieme a tanti racconti simili al suo, L.S. ha raccolto anche qualche adesione per la denuncia che intende fare al Codacons: "Ho già preso appuntamento" scrive nei commenti. L’agenzia, da noi contattata, ha preferito non replicare.