REDAZIONE REGGIO EMILIA

Infermieri in esodo verso il pubblico "In due anni oltre 50 dimissioni"

Con l’apertura di molti concorsi durante e dopo la pandemia, questa nuova tedenza ha segnato il privato. Le testimonianze di Salus Hospital e Villa Verde: "Cerchiamo di arginare con nuovi reclutamenti"

di Giulia Beneventi

Alla ‘fuga’ dei medici dalla realtà pubblica, di cui si è parlato ultimamente in relazione alle difficoltà che il sistema sta affrontando, specialmente riguardo la carenza di personale, ne corrisponde un’altra. C’è infatti una controtendenza, che però stavolta riguarda gli infermieri e la loro propensione - concorsi permettendo - dal privato verso il pubblico.

"In questo momento stiamo assistendo a un ‘esodo’ degli infermieri verso la realtà pubblica, situazione che stiamo cercando di arginare grazie a politiche mirate – conferma la dottoressa Alessandra Franzini, direttrice generale della casa di cura privata polispecialistica Villa Verde s.r.l –. Siamo infatti tra le prime aziende nel nostro settore ad avere attivato un sistema di welfare per i dipendenti, oltre a garantire la formazione continua del personale e ad attivarci per il reclutamento di nuove forze".

Le criticità, siamo chiari, esistevano anche prima di febbraio 2020. Com’è stato per tutti i settori professionali però, soprattutto il mondo degli ospedali, delle Rsa, del mondo sanitario a tutto tondo non poteva rimanere esente dagli effetti dell’emergenza sanitaria. Livelli di stress, fisico tanto quanto psicologico, che hanno portato molte persone a fare scelte diverse appena le acque si sono un po’ calmate.

"Nella nostra realtà abbiamo vissuto solo marginalmente l’esodo di personale medico dalla sanità pubblica alla sanità privata – riferisce sempre Franzini –. Al contrario, dopo la prima ondata della pandemia, abbiamo avuto qualche difficoltà a mantenere il nostro organico al completo, soprattutto nel reparto di medicina lungodegenza quando, alcuni medici, hanno scelto di interrompere la propria attività". Un caso ancora diverso è quello dei chirurghi: "La maggioranza ha invece intrapreso la carriera libero professionale fin da subito e da parecchi anni collabora stabilmente con Villa Verde".

Insomma, entrando nello specifico di quelle che possono essere le professioni e i ruoli, quella della migrazione verso realtà diverse "è una tendenza che si sente in ambo i sensi, tra pubblico e privato" considera Mario Cesana, direttore operativo di Salus Hospital, che ha altrettanti "professionisti storici che operano da lungo tempo nella nostra struttura". C’è una differenza fattiva di cui tener conto: nel privato manca tutta la dimensione di emergenza-urgenza (banalmente, il pronto soccorso), il che rende la gestione del tempo più organizzata. Da quattro anni a questa parte, tuttavia, Salus Hospital ha visto le dimissioni di una settantina di infermieri: il ‘clou’ ha coinciso con gli anni più duri dell’emergenza "ossia il 2020 (29 infermieri e 3 tecnici) e il 2021 (22 infermieri e 2 tecnici)".

"Specialmente in relazione alle esigenze poste dalla pandemia – continua Cesana – sono stati aperti tanti concorsi per il pubblico e questo ha inciso in modo importante". Non è tanto una questione di retribuzione quanto piuttosto di stabilità (effettiva o percepita che sia) che il pubblico a differenza del privato può dare. "Detto ciò – precisa il direttore – per quanto il termine ‘fuga’ non mi sembri appropriato, non farei paragoni tra quella dei medici verso il privato e quella degli infermieri verso il pubblico. Quest’ultima penso sia molto più incisiva".