"Ci risiamo. Ancora una volta un infermiere del Santa Maria Nuova picchiato, mentre svolgeva il suo lavoro a favore di una persona in difficoltà". È immediato l’intervento di Gennaro Ferrara, segretario generale di Cisl Fp Emilia Centrale, dopo la notizia dell’ennesimo aggressione avvenuta in ospedale a danno di un dipendente. Dopo essere caduto dalla barella, un paziente ha colpito al volto con uno schiaffo un infermiere, che era intervenuto per soccorrerlo. Un 38enne domiciliato in città è stato quindi denunciato dai carabinieri con l’accusa di lesioni personali aggravate ai danni di personale sanitario.
Il fatto è accaduto la notte del 22 dicembre scorso. Il paziente, in evidente stato di alterazione psicofisica, si trovava su una barella al pronto soccorso del Santa Maria Nuova. In conseguenza del suo stato di agitazione, è caduto dalla barella. Un infermiere è accorso in suo aiuto, cercando di calmarlo, ma nel 38enne si è scatenata una reazione ancor più violenta. L’uomo ha colpito l’operatore sanitario con uno schiaffo al volto, causando lesioni giudicate guaribili in un giorno. È stato dato l’allarme ai carabinieri, che hanno raccolto le testimonianze di quanti avevano assistito all’aggressione e identificato l’uomo, poi denunciato.
"Bene l’intervento tempestivo dei carabinieri – torna sul punto Ferrara – ma così non si può andare avanti".
Serve il posto di polizia h24 all’interno degli ospedali: "Capiamo che siano stretti gli organici delle forze dell’ordine, ma con un progetto di turnazione si può garantire la presenza costante di agenti o carabinieri al Santa Maria Nuova". Stesso impegno andrebbe messo in una "ricognizione aziendale circa l’adeguata presenza di videocamere negli ospedali e nelle strutture ad alto rischio. Riteniamo che la bodycam sui sanitari sarebbe fondamentale – sottolinea Ferrara –. Siamo pronti a discutere con l’azienda un progetto che tuteli l’aspetto della privacy". "Punto terzo– aggiunge – i sanitari hanno bisogno di clip geolocalizzate salvavita, da azionare per la chiamata dei soccorsi". Occorre inoltre che "l’azienda fornisca assistenza legale ai dipendenti già in fase di denuncia" e che "si costituisca parte civile nei processi contro gli aggressori, devolvendo l’indennizzo ad un fondo per gli investimenti a favore dei sanitari aggrediti".