REDAZIONE REGGIO EMILIA

Industria reggiana in frenata: "Crisi non ricada sui lavoratori"

L’appello del leader della Cgil, Cristian Sesena dopo l’analisi negativa del terzo trimestre "Condivido le preoccupazioni, sediamoci attorno a un tavolo: esiste un patto, va rispettato".

Cristian Sesena, segretario generale della Cgil reggiana

Cristian Sesena, segretario generale della Cgil reggiana

"La crisi c’è, ma il suo costo non può ricadere su chi lavora". Il leader della Cgil reggiana, Cristian Sesena commenta così il bilancio del terzo trimestre reso noto dall’industria reggiana che ha evidenziato un boom della cassa integrazione.

"Condivido le preoccupazioni del direttore generale di Unindustria, Vanes Fontana – dice il numero uno della Camera del Lavoro – L’artigianato è in ginocchio e il pil provinciale regge solo per l’andamento del terziario e servizi il ché per una provincia come la nostra, a trazione storicamente manifatturiera, non è una buona notizia". Sesena poi attacca sul piano nazionale: "Il Governo non ha uno straccio di politica industriale, lascia fare alle imprese, non le disturba, e le imprese o fanno male o fanno quello che possono. L’imminente manovra finanziaria non promette nulla di buono, e la sola conferma del taglio al cuneo fiscale, magari conservato a scapito di tagli alla spesa pubblica, alla sanità ad esempio, non rappresenta una soluzione. Bisogna promuovere gli investimenti in ricerca e innovazione e sostenere i salari, l’autunno per noi sarà caldo, anzi bollente, e lo diciamo fin da ora: per noi nessun posto di lavoro può essere sacrificato". La Cgil si mobiliterà fino allo sciopero generale ma nel frattempo saranno le categorie interessate dai rinnovi contrattuali e dagli effetti della crisi a farsi sentire: il 18 ottobre manifesteranno le tute blu di Fiom, Fim e Uilm, a Roma. Il 19 sarà la volta, sempre a Roma, dei dipendenti pubblici senza contratto nazionale e il 30 ottobre a Bologna toccherà ai Pensionati alle prese con inflazione e politiche socio assistenziali sempre meno inclusive.

"È chiaro – conclude Sesena – che saremo in piazza e sciopereremo perché non è più tollerabile un sistema produttivo che si regge sullo sfruttamento di chi lavora. Anche oggi è morto un lavoratore sui binari ferroviari dipendente di una impresa in appalto. È intollerabile. Su temi come le riforme istituzionali, le politiche industriali, e la tutela dei salari un sindacato confederale non può stare al balcone. Il tema del lavoro continua a non essere al centro dell’agenda politica reggiana. Perché non ci sediamo ad un tavolo e discutiamo assieme – sindacati, parti datoriali, Comune e Provincia – di politiche industriali del territorio? Abbiamo sottoscritto un patto per il lavoro che lo prevede. I temi non mancano: la crisi, gli appalti e il nuovo polo della moda di Mancasale, la risposta alla povertà lavorativa. Se non ora quando?".