BENEDETTA SALSI
Cronaca

Reggio Emilia, indagati per appalti pubblici. "Perquisizioni, serviva equilibrio"

Parla il procuratore capo Mescolini dopo il blitz della Finanza in Comune

Marco Mescolini, procuratore capo di Reggio Emilia

Marco Mescolini, procuratore capo di Reggio Emilia

Reggio Emilia, 14 giugno 2019 - Il procuratore capo di Reggio Emilia, Marco Mescolini, interviene sull'inchiesta  coordinata dal pm Valentina Salvi e condotta dalla Guardia di Finanza su presunte irregolarità negli appalti concessi dal Comune di Reggio Emilia e che ha portato, ieri, a perquisire gli uffici del Municipio, oltre a quelli di studi legali, aziende e abitazioni private. Quindici le informazioni di garanzia arrivate a due ex assessori (il vicesindaco Matteo Sassi e Mirko Tutino), dirigenti comunali e avvocati. Sulle tempistiche di intervento della magistratura, con il blitz arrivato dopo il ballottaggio elettorale, Mescolini ha precisato: "Non si può fare una perquisizione venerdì se domenica si vota.  Abbiamo cercato di rispettare al massimo ciò che stava avvenendo sia prima (si riferisce all'indagine di febbraio con gli altri 18 dirigenti comunali indagati, ndr) sia dopo le elezioni, agendo non subito, ma non troppo dopo. Il concetto è 'dopo' che è un valore". 

E ha aggiunto: «Ovviamente abbiamo riflettuto sui tempi di intervento. Io penso che per alcuni aspetti la campagna elettorale ha avuto un momento in cui il silenzio assoluto della procura ha dato un contributo all'equilibrio della competizione elettorale.  Al di fuori dell'esecuzione delle misure urgenti, il resto deve tenere conto delle circostanze ambientali. Non c'è mai un momento più giusto. Ma anche i procedimenti hanno un termine massimo».

Sul termine delle indagini il procuratore capo ha poi precisato: «Non abbiamo cercato  la pistola fumante con queste perquisizioni, ma elementi complessi su cui fare accertamenti da parte dei tecnici che lo sanno fare. Si tratta di un'indagine di polizia giudiziaria, non nata da un esposto».

Ma, di certo, «occorre dare una risposta chiara e definitiva in relazione a quanto emerso dalle indagini della Guardia di finanza. Non posso impegnarmi a una celerità contraria alla prudenza».