GIULIA BENEVENTI
Cronaca

Incendio nei garage di via Turri: "Viviamo con le sbarre alle finestre"

L’ombra del dolo sul rogo nel condominio in zona stazione: a fuoco un gigantesco mucchio di vestiti. Residenti allo stremo: "Qui è pieno di persone che vivono in strada, bisogna trovare il modo di accoglierle". .

Incendio nei garage di via Turri: "Viviamo con le sbarre alle finestre"

Incendio nei garage di via Turri: "Viviamo con le sbarre alle finestre"

Nel sentire le sirene della polizia, ieri mattina al civico 47 di via Turri, un’inquilina del palazzo non si è nemmeno affacciata alla finestra. Succede, quando il degrado diventa routine. L’incendio divampato all’alba nel piazzale sottostante, dove ci sono i garage, ha ridotto in cenere buona parte di cumuli di vestiti e rifiuti accatastati dentro una delle gallerie. Le fiamme hanno raggiunto il controsoffitto coinvolgendo anche i cavi elettrici, uno dei quali ora giace a terra. I vigili del fuoco hanno spento il rogo e oltre alla polizia è arrivata anche la scientifica, per esaminare quello che con ogni probabilità è il risultato di un’azione dolosa.

Oltre l’odore di bruciato e il primo strato di tessuti anneriti, quella mole di oggetti uno sull’altro rivela un’abitudinarietà; non è chiara la funzione, se per dormirci sopra o se si tratti di una sorta di magazzino. Nulla comunque che possa davvero sconvolgere chi abita in questi palazzi…almeno non più. "La cosa più grave di tutte direi che è proprio questa – dice Alberto Negro, residente in via Turri –. Finché non si trova un modo per accogliere davvero queste persone, la faccenda rimane irrisolvibile. Qui è pieno di gente che vive per strada, l’anno scorso un ragazzo ha dormito tutta l’estate lì, sopra un materasso" e indica uno dei giardini che stanno sul retro delle palazzine. Lungo la strada, guarda caso, c’è proprio un materasso abbandonato mollemente su un cassonetto. Accanto, buste dell’immondizia dal contenuto non deducibile. "È la mensa dei sorci" così la chiama Alberto Negro. Le zone dei garage soprattutto, però, sembrano un sottosuolo in cui tutto può succedere, tanto che c’è chi ha rinunciato da tempo a mettere la sua auto nei garage. "Da me hanno rotto la porta, ad altri è successo con le cantine – continua –. Tutto quello che possono occupare lo occupano".

Per non parlare di una a quanto pare fervida attività che sta prendendo piede: una rete di piccole officine meccaniche abusive, nei garage occupati, che svolgono lavoretti e riparazioni a basso costo.

"Ne ho contate non meno di cinque – dice un altro residente, che preferisce rimanere anonimo –. Tutti lo sanno, succede alla luce del sole". "Purtroppo il clima è questo – prosegue –. I garage vengono usati nei modi più disparati. E non è un fenomeno nato oggi, va avanti così da anni". Con picchi che puntano sempre più in alto e mai al ribasso, come dopo la bonifica delle ex Officine Reggiane: "Solo nel mese successivo allo sgombero, sono entrati nella nostra sala condominiale tre volte, chi per dormire e chi per drogarsi – racconta –. Ora abbiamo dovuto mettere delle sbarre alle finestre". "La prima cosa che provo pensando alla situazione in generale è tanta amarezza – conclude – perché non percepisco una grande volontà di migliorare le cose. Parlo anche a livello politico e anzi, le forze dell’ordine fanno tutto quello che possono, ma senza una strategia seria non si va da nessuna parte".