Saman, in Pakistan il padre accusa il fidanzato del delitto

Il ragazzo e la sua famiglia avrebbero creato "un caso" perché in malafede verso l’Islam

Saman Abbas e il padre Shabbar

Saman Abbas e il padre Shabbar

Reggio Emilia, 30 luglio 2023 – Contro di lui non c’è alcuna prova - afferma -, ma soltanto solo mere ipotesi, risultato di congetture, mentre i veri responsabili e colpevoli per la sparizione della figlia Saman sarebbero il fidanzato Saqib Ayoub e la sua famiglia, che hanno creato "un caso" grazie ai media e con l’aiuto del Governo italiano, perché animati da intenzioni in malafede nei confronti dell’Islam.

Sono le dichiarazioni fatte nei mesi scorsi in Pakistan da Shabbar Abbas, il padre della 18enne uccisa a Novellara nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021 e per cui lo stesso Shabbar è a processo davanti alla Corte di assise di Reggio, insieme alla moglie e ad altri tre familiari, lo zio e due cugini della ragazza. Il papà della ragazza uccisa ha quindi messo sotto accusa, ignorando tutti gli elementi a disposizione degli inquirenti, il fidanzato della figlia e la sua famiglia.

Le parole dell’imputato, arrestato il 16 novembre 2022, anticipate da Reggionline Telereggio, sono in un rapporto degli inquirenti pachistani, relativo al fascicolo sull’estradizione chiesta dall’Italia e ora agli atti del dibattimento.

Dalla corte distrettuale di Islamabad è arrivato un primo ok alla consegna del 46enne, anche se Abbas può fare ricorso e l’ultima parola perché possa arrivare in Italia spetta al governo pachistano.

Shabbar, nelle dichiarazioni fatte, si era anche appellato al governo del Pakistan affinché agisse contro "i veri colpevoli" mentre "io e la mia famiglia - ha detto - siamo innocenti, non abbiamo mai commesso un crimine né in Pakistan né all’estero".