FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Impellizzeri, ieri l’autopsia Al lavoro per avere il Dna

Dagli esami si capirà se la morte sia stata causata da colpi di arma da fuoco. Saranno necessari diversi giorni per raccogliere materiale genetico sufficiente.

Impellizzeri, ieri l’autopsia  Al lavoro per avere il Dna

Impellizzeri, ieri l’autopsia Al lavoro per avere il Dna

di Francesca Chilloni

Il tempo non sembra un fattore importante per risolvere il giallo della sparizione dell’agente di commercio trapanese Gaetano Impellizzeri, cui apparterrebbe il corpo scheletrito disseppellito a Castelnovo Sotto martedì e su cui ieri è stata eseguita l’autopsia. L’esito sarà reso noto dai medici legali entro 60 giorni. La svolta nel ’cold case’ risalente al 2014 sarebbe piuttosto arrivata da un collaborante, e adesso saranno solo gli elementi raccolti minuziosamente dagli investigatori coordinati dal sostituto procuratore Giacomo Forte a convalidare la testimonianza.

Un puzzle che lentamente si sta completando, con tre siciliani indagati e avvisi di garanzia in arrivo a ore. Dall’esame autoptico, svolto ieri mattina a Reggio, si potrà capire che abiti indossava la vittima e risalire alle cause della morte: se ad esempio sia avvenuta a causa di colpi di arma da fuoco, come pare sia stato suggerito dal collaborante (sarebbe già in carcere).

Non è peraltro noto se i carabinieri nella fossa scavata sul retro del casolare di strada Casanova 14 abbiano o meno ritrovato l’arma stessa. E qualora la vittima fosse stata colpita da proiettili, a seconda delle lesioni ossee si potrà capire se ci si trovi di fronte a un’esecuzione.

La Procura ha lasciato intendere che Impellizzeri era finito in un giro criminale più grande di lui insieme a soggetti siciliani noti alle forze dell’ordine, e che in questo contesto sia maturato il delitto. Il cold case è peraltro stato riaperto indagando su un altro omicidio risalente al 2014.

Alle figlie Alessia ed Eleonora Chiara Impellizzeri non è stata chiesta la formale identificazione della salma perché probabilmente quelle ossa chiuse in un sacco per oltre 9 anni non hanno più nulla di riconoscibile. Ma durante l’autopsia è stata effettuata la raccolta di campioni biologici (ossa, denti…) che, inviati ai carabinieri del Ris di Parma, saranno utilizzati per l’estrazione del Dna: dato che le tracce organiche sono deteriorate, saranno necessari diversi giorni per raccogliere materiale genetico sufficiente e purificarlo in modo che sia utile alla seconda fase della procedura di identificazione del corpo.

Sarà allora che le due giovani donne dovranno probabilmente fornire loro campioni biologici per eseguire una comparazione, e verranno in Nord Italia accompagnate dal loro legale, l’avvocato Giuseppe Accardo del Foro di Marsala.