La vicenda dell’abrogazione Ius Soli sportivo è già arrivata in Parlamento con diverse interrogazioni presentate al Ministro dello Sport Andrea Abodi. In primis, qualche giorno fa, dal deputato reggiano Pd. Andrea Rossi. Ieri anche la senatrice di Sinistra Italiana, Ilaria Cucchi (nella foto) ha detto la sua. "L’abolizione dello Ius Soli Sportivo da parte del governo Meloni è una vigliaccata, una vera e propria cattiveria. La cancellazione delle norme per i minori stranieri residenti in Italia, che prevedevano la possibilità di tesserarsi nelle società sportive, alla stessa stregua dei loro coetanei italiani, ci allontana sempre più lontani dai principi di uguaglianza e integrazione, anche nel mondo dello Sport. Il Ministro Abodi intervenga subito sul caso della società di calcio Progetto Aurora di Reggio che non ha potuto iscrivere per il campionato federale alcuni atleti minorenni, la cui unica colpa è quella di avere origini straniere. Questo governo fa la guerra ai migranti e perfino ai minori stranieri residenti in Italia che non dovrebbero sentirsi discriminati e invece, lo sono anche in ambito sportivo".
Sul caso è intervenuto anche Bruno Molea, presidente dell’associazione italiana cultura sport e deputato per la lista Monti nel 2016, nonché primo firmatario della legge Ius Soli sportivo: "Lo sport deve essere un diritto, ora lo dice anche la Costituzione, e la legge sullo ius soli sportivo va verso quella direzione. Nessuno tenti di aggirarla e il Governo la difenda: è una legge di civiltà. Ora, prima ancora dell’abrogazione, una legge si può osteggiare in mille modi diversi, tra cui quella di aumentarne la burocrazia e limitarne l’accesso, adducendo presunte maggiori tutele contro la tratta dei minori. La legge sullo Ius Soli sportivo, che voleva essere solo la prima tappa di un auspicato più lungo percorso di riconoscimento dei diritti dei minori, già prevede le corrette tutele contro ogni forma di sfruttamento. Tutto quanto aggiunto mi pare solo un modo per nascondere la volontà di osteggiarla: questo a totale svantaggio dei minori e del valore dello sport".
Infine, anche Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Stefano Galieni responsabile immigrazione di Rifondazione attaccano: "Consideriamo l’applicazione di tale decreto una vera e propria vigliaccata indegna di questo Paese e invitiamo società sportive, federazioni, organi che sovrintendono alla gestione di uno dei più importanti spazi di crescita e di socialità a disobbedire alla sua applicazione. Chiediamo al Presidente della Repubblica un intervento immediato"