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Il Terzo Polo si spacca sulla diga di Vetto Italia Viva: "Basta chiacchiere, si faccia subito"

Il Terzo Polo reggiano si spacca sulla Diga di Vetto: dopo il documento del direttivo di Azione sul problema siccità, interviene Italia Viva che pur dicendosi pienamente d’accordo sul fatto che "non c’è tempo da perdere" a fronte della gravissima situazione di carenza idrica, ritiene non che sia necessario ripartire dallo studio dell’Autorità di Bacino che prevede la realizzazione di traverse mobili e piccoli invasi a valle dei ponti di San Polo e di Montecchio. "Occorre invece ripartire dal progetto Marcello, adattandolo alle nuove normative ed alle mutate condizioni idrologiche. Come dicono tutti i tecnici del settore - scrivono i renziani - Restiamo fortemente convinti che ripartire con uno studio di fattibilità sulla diga riporterebbe indietro l’orologio di almeno un decennio. E restiamo fermamente convinti che solo un grande invaso possa affrontare seriamente i problemi siccità da una parte e disastrose alluvioni dall’altra". Infatti secondo Italia Viva "la creazione di mini invasi, anche se potrebbe mitigare nel brevissimo periodo la sete della pianura, temiamo sarebbe solo una dispersione di risorse, economiche ed umane che non possiamo più permetterci. Un colpo al cerchio e uno alla botte in questo caso non è prassi da seguire. Si proceda esattamente come chiediamo da anni, come lo chiedono tecnici, esperti del settore, agricoltori e abitanti delle due sponde dell’Enza. Un nuovo studio significherebbe realizzare la diga tra almeno vent’anni". I renziani dunque ritengono - come il Comitato Amici della Diga - che sia necessario "l’adeguamento del progetto Marcello": così "in un paio di anni avremo l’acqua nella diga di Vetto. Basta perdere tempo. Basta cercare variegati escamotage che hanno il sapore poco velato della ricerca di consenso elettorale".

Francesca Chilloni