Il sindaco di Brescello: "Le associazioni di categoria non sono al nostro fianco"

La denuncia in piazza del primo cittadino Carlo Fiumicino "Le abbiamo invitate nella Commissione legalità: finora nessuna adesione".

Il sindaco di Brescello: "Le associazioni di categoria non sono al nostro fianco"

Il sindaco di Brescello: "Le associazioni di categoria non sono al nostro fianco"

"In Commissione legalità abbiamo aperto alle associazioni di categoria del mondo produttivo, invitando a farne parte Unindustria, Cna, Confesercenti e Confcommercio, ma a oggi non è arrivata alcuna adesione. Alle due sedute convocate quest’anno, la prima in aprile e la seconda in giugno, non hanno partecipato".

Nell’incontro che ha inaugurato la prima edizione del ‘Festival della legalità a Brescello, si è ragionato a lungo di mafia ed economia, finché è arrivata la critica del sindaco Carlo Fiumicino a chi rappresenta le attività: "Così non c’è scambio". Ospite della serata in piazza Matteotti, Luigi Gaetti, ex senatore del M5s che divenne nel 2013 vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia, che ha anticipato a venerdì l’incontro che era stato fissato con lui, e con Cinzia Franchini, stasera. Giuseppe Costanza, l’ex autista del magistrato Giovanni Falcone sopravvissuto alla strage di Capaci, non ha potuto partecipare causa cancellazione del volo, ma ha inviato al Comune un messaggio in cui dice di confidare in "future sinergie". Intervistato da Alessandra Codeluppi, giornalista del Resto del Carlino, Gaetti ha esordito dicendo che "oggi le mafie sono soprattutto economia".

E ha esposto le conclusioni di uno studio de lui finanziato che ha impegnato due ricercatori: "L’indice finanziario Ebidta, per Mantova, Cremona, Reggio e Piacenza, nelle società in cui risulta un cutrese, è di 30mila euro più alto delle ditte autoctone. Ciò dimostra che l’economia risulta infiltrata, con l’effetto di soffocare le ditte locali in regola".

Ha Invitato a fare nelle scuole "non solo momenti del ricordo delle vittime di mafia, che pure sono indispensabili", ma anche a parlare dei meccanismi "sul ricorso di molti imprenditori del Nord a fatture per operazioni inesistenti". E ha sollecitato gli ordini professionali a fare incontri con i loro iscritti. Lui, anatomopatologo in pensione, ha ricordato che oltre ai tradizionali colletti bianchi, "anche la figura del medico è diventata importante per la ‘ndrangheta, come emerso dalle inchieste".

Interpellato sulle polemiche sollevate dal gruppo di opposizione ‘Brescello che vogliamo’, Cgil, Libera e Agende rosse, sull’idea di destinare due appartamenti confiscati in via Roma e quattro garage alla locazione con canone calmierato, Fiumicino ha teso la mano al sindacato e alle associazioni antimafia ("Vedo le loro parole come apertura alla collaborazione"), mentre ha criticato la minoranza guidata dall’ex sindaco Elena Benassi ("Attacca il Comune su ogni cosa"). Sul rischio paventato che gli immobili tornino in mano ai loro vecchi proprietari attraverso prestanome, ha voluto rassicurare: "Non saranno a libero mercato, ma soggetti a un iter vigilato con Prefettura, forse dell’ordine e Agenzia dei beni confiscati". Venerdi, giorno in cui è stata emessa la sentenza in Appello del processo ‘Grimilde’ con rito ordinario, con tutti e 13 gli imputati condannati, e il riconoscimento di un ruolo di capo nella cosca per Francesco Grande Aracri, ci si è soffermati sull’impatto che la mafia ha avuto sulla comunità: "Oggi Brescello è più attenta: ha avuto l’opportunità di fare riflessioni che non devono terminare". A fronte della formazione dei più giovani, il sindaco ha messo al centro "la strada onesta, che è solo quella della scuola". Si è appellato alla minoranza: "Dobbiamo essere coesi per evitare che la cosca si insinui nelle falle".