Il re degli scacchi verso la Coppa del Mondo

Campani, nominato Chess Master, gioca per corrispondenza: "Ho amici in tutto il mondo. Il mio match più lungo è finito in 170 mosse"

Il re degli scacchi verso la Coppa del Mondo

Campani con l’attestato di Chess Master

Una fine del 2024 da vivere tutta d’un fiato. È caccia aperta a nuovi titoli per Paolo Campani, 59enne di Castelnovo Monti, campione di scacchi per corrispondenza, da poco nominato Chess Master e che vanta un palmares di tutto rispetto dove figurano vari trofei italiani, europei e mondiali, ma soprattutto il record di 4 tornei mondiali Aspirer vinti tra l’8 settembre 2018 e il 19 marzo 2019, quindi in una arco di tempo ridotto, mai successo prima. E ora nel mirino c’è la Champions League e il sogno Coppa del Mondo.

"Lo scorso maggio - dice Campani - La Federazione Internazionale di Scacchi per Corrispondenza (ICCF), a seguito di risultati ottenuti in tornei mondiali, mi ha attribuito il titolo internazionale di Correspondence Chess Master (C.C.M.) cioè Maestro di Scacchi per Corrispondenza: sono veramente molto orgoglioso di questo traguardo, coronamento di tante ore passate quotidianamente a giocare a scacchi davanti al computer". "A fine novembre partono i preliminari della Coppa del Mondo mentre ho da poco iniziato la Champions League con la mia squadra" aggiunge.

Come si è appassionato a questa disciplina?

"Ho conosciuto il gioco degli scacchi nel 1972 quando si disputò la finale del Campionato del Mondo tra Fischer e Spasskij, era la prima volta che un giocatore di scacchi americano arrivava in finale e questo match fu pubblicizzato su giornali e tv in tutto il mondo. Fino alla fine degli anni ’70 seguivo il gioco degli scacchi solo ed esclusivamente tramite le riviste specializzate poi venni a conoscenza che si poteva giocare per corrispondenza, tramite cartoline scacchistiche e postali. Fu così che iniziai a giocare a scacchi e questa passione continua fino ad oggi che si gioca tramite e-mail gestite dal server della Federazione".

Quanto tempo dedica alla sua passione?

"Quando sono a casa dal lavoro studio e gioco a scacchi di media per tre ore al giorno, mentre quando sono in ferie riesco ad aumentare fino a cinque ore al giorno. Più gioco e studio mosse, più la mia passione aumenta, spesso perdo la cognizione del trascorrere del tempo da quanto sono concentrato".

Come funziona una sfida-tipo?

"Una partita per corrispondenza dura molti mesi, perché un giocatore prima di fare la sua mossa ha 14 giorni di tempo".

Fino a quanto può durare una gara?

"La mia partita a scacchi più lunga è finita dopo 170 mosse".

Le sfide più difficili?

"Ho giocato e pareggiato contro due Grandi Maestri (il titolo più alto per un giocatore di scacchi, ndr). Inoltre ho pareggiato contro un Maestro Internazionale, all’epoca numero 17 al mondo".

Giocando per corrispondenza è riuscito comunque a instaurare rapporti con i suoi avversari?

"Durante lo svolgimento della partita c’è modo di mandare messaggi al proprio avversario e di fare quattro chiacchiere, per esempio alla prima mossa mi descrivo e quando dico che vivo nella zona di produzione del Parmigiano Reggiano, ricevo risposte piene di entusiasmo. Nel tempo ho costruito belle amicizie con giocatori in Europa, ma anche Canada e India". Cesare Corbelli