Il ’popolo giusto’, volto della città

Un weekend di anteprime al Festival Aperto. Sabato sera al Valli rivive l’epoca dell’antico Borgo Emilio

Il ’popolo giusto’, volto della città

La compagnia di Catherine Gaudet: i corpi si muovo al ritmo di un metronomo

Intenso weekend al Festival Aperto, una prima nazionale di danza, una prima assoluta di musica e tanto altro. Con "The Pretty Things" - in prima italiana al Festival Aperto venerdì 4 ottobre alle 20 in Cavallerizza - Catherine Gaudet presenta un’opera ipnotica, una danza atletica e di resistenza, che affascina, stupisce e destabilizza, come tutte le sue proposte coreografiche, che spesso passano attraverso la ripetizione dei gesti e la modulazione dei corpi, fino a incrinare la superficie delle cose. The Pretty Things è un pezzo per cinque danzatori i cui corpi si muovono al ritmo del metronomo, in una partitura coreografica dai movimenti semplici e meccanici, che richiede un rigore ineccepibile.

"Mercurio", in scena sul palcoscenico del Teatro Ariosto - sempre venerdì 4 ottobre - alle 21.30, è una performance che nasce dall’incontro tra la coreografa e performer Luna Cenere con il compositore, improvvisatore e sassofonista Antonio Raia. Ed è un’esplorazione degli opposti e dei contrasti costruita sul dialogo tra danza e musica jazz La ricerca dei due performer trova linfa nel contesto mitologico dove il dio Mercurio è spesso associato alla fusione di caratteristiche contrapposte. "ASBU" – sabato 5 ottobre alle 20 e alle 21 - è il terzo lavoro del duo Synspecies, progetto audiovisivo creato da Elías Merino e Tadej Droljc. Si tratta di una narrazione audiovisiva simbolica sulla genesi dell’universo synspecies ("specie sintetiche"). L’opera esplora concetti come la speculative fiction, il weird, le superstizioni, una particolare visione del cyberspazio, il sublime, la dura realtà del funzionamento della natura, l’ontologia orientata agli oggetti, le visioni oniriche, i miti e i racconti popolari. La frase "il Popolo giusto vuole la neve" si trova su un’ormai illeggibile targa di un edificio di Reggio Emilia, nel cuore di Borgo Emilio, al numero 13 di vicolo Venezia. E diventa il titolo del nuovo lavoro, commissionato dai Teatri per il Festival Aperto al compositore e direttore d’orchestra Andrea Molino, che debutta in prima assoluta sabato 5 ottobre alle 18 (in replica domenica 6 alle 18) sul palcoscenico del Teatro Municipale Valli. Si tratta di un ritratto della città di Reggio Emilia, realizzato con i mezzi della composizione musicale e del videomaking. Info: www.iteatri.re.it

Stella Bonfrisco