
Il primo cittadino, Marco Massari
Leggere i quotidiani è un segno di passione e di impegno civile a cui non posso rinunciare, significa esercitare un diritto-dovere di ognuno di noi: quello di informarsi e di formarsi un’opinione su quanto ci accade intorno.
Nella storia della città che ho l’onore di amministrare, il Carlino ha esercitato e esercita un ruolo di primaria importanza nel contesto di un’informazione locale storicamente vivace, una galassia di testate - a cui recentemente si sono aggiunte anche quelle online - che ha contribuito e contribuisce a un dibattito pubblico ricco e di qualità.
Oggi festeggiamo 140 anni di storia di una testata conosciuta e apprezzata da molti, ben 83 trascorsi a raccontare i profondi mutamenti che hanno attraversato la nostra città e la nostra provincia, con uno sguardo libero da condizionamenti che ne ha decretato il successo e la longevità.
Cronaca nazionale e locale, tra le pagine del Carlino, hanno sempre avuto spazio adeguato, con una narrazione dal taglio sempre originale: dalla Resistenza alla Reggio del dopoguerra, dal 7 luglio 1970 alla nascita delle brigate rosse; dai grandi concerti delle feste dell’unità a quelli dell’Arena Campovolo... Tra le tante pagine di cronaca voglio però scegliere quelle, recenti, dedicate al processo Aemilia, alle sue origini e alle sue conseguenze: un contributo fondamentale nel processo di sensibilizzazione al tema della legalità di cui tutti dobbiamo ancora oggi farci carico.
Anche nella sua chiave sferzante e critica, riconosco infine al Carlino un tratto identitario capace di incuriosire e interessare i reggiani, per cui ormai il gesto di estrarre l’edizione locale da quella nazionale fa parte della quotidianità, quasi come bere un caffé o mangiare un pezzo di erbazzone.
Nel fare gli auguri al Carlino, e nello scusarmi per non aver potuto presenziare all’evento bolognese, voglio dunque ringraziare le giornaliste e i giornalisti della redazione centrale e delle redazioni cittadine per un lavoro che, pur nelle difficoltà e nei cambiamenti della modernità, rappresenta un baluardo contro le mistificazioni e le fake news, una cartina di tornasole della salute democratica delle nostre comunità.
Tanti auguri e lunga vita al Carlino, alle sue giornaliste e ai suoi giornalisti.