LARA MARIA FERRARI
Cronaca

Il mercato immobiliare: "Compravendite in calo. Boom richiesta di affitti: riqualificare il patrimonio"

Ance ha festeggiato i 75 anni dalla fondazione, commissionata analisi a Nomisma "Crescente difficoltà nell’acquisto prima casa, maggiore ricerca di locazione. Reggio rispetto a Parma e Modena per permessi di costruzione".

Il mercato immobiliare: "Compravendite in calo. Boom richiesta di affitti: riqualificare il patrimonio"

Ai Chiostri di San Pietro si è tenuta l’assemblea pubblica annuale dell’associazione, che conta 40 imprese di costruzioni nel territorio, aderenti a Unindustria

Gli scenari e le strategie del mercato immobiliare della provincia reggiana erano al centro dell’evento celebrativo con cui Ance ha festeggiato i 75 anni della sua fondazione. Ai Chiostri di San Pietro si è tenuta l’assemblea pubblica annuale dell’associazione, che conta quaranta imprese di costruzioni nel territorio, aderenti a Unindustria Reggio, per un fatturato di 350 milioni di euro.

Oltre 90 i partecipanti alla giornata in cui il presidente provinciale Franco Morari ha ricordato: "Noi rappresentiamo le imprese storiche e qualificate del territorio e promuoviamo formazione e sicurezza sul lavoro con un attento presidio al tema della legalità e un costante confronto".

Nell’occasione è stata presentata un’analisi commissionata da Ance Reggio a Nomisma, illustrata da Luca Dondi, che fotografa il mercato immobiliare locale, a partire da un dato fondamentale preoccupante: nel 2023 il mercato di Reggio ha subìto un calo delle compravendite del 14,5% su base annua, superiore alla flessione registrata a livello nazionale.

A determinarlo, l’aumento dei tassi d’interesse e il deterioramento delle condizioni economiche delle famiglie, che hanno ridotto le richieste di acquisto, spingendo parte della domanda verso la locazione. Ciò ha aumentato il sovraffollamento di un comparto che sconta da tempo un’evidente carenza di offerta, con un impatto al rialzo sui canoni di affitto. Al contempo, i prezzi delle abitazioni nuove hanno continuato a crescere, ampliando il divario tra domanda e offerta, con i rendimenti lordi saliti al 4,9%.

Gli operatori intervistati da Nomisma evidenziano una crescente difficoltà nell’acquisto della prima casa e una maggiore domanda di affitti, per l’evidente bisogno di soluzioni a prezzi accessibili. C’è da dire che negli anni pre-pandemia la crisi del settore delle costruzioni aveva portato a una riduzione delle nuove abitazioni, con Reggio significativamente indietro rispetto a Parma e Modena per permessi di costruzione. Dopo la pandemia, invece, le richieste di ristrutturazioni, spinte anche dagli incentivi governativi, sono aumentate, riattivando il comparto (che oggi conta 11.659 imprese in provincia e 17.548 addetti, di cui il 43% a Reggio). Mentre i costi di costruzione sono cresciuti del 20%. In questo contesto, sfide e opportunità del sistema riguardano alcuni aspetti.

Rigenerazione urbana: con un’anzianità media di circa 50 anni, il patrimonio abitativo necessita di una riqualificazione per ridurre il fabbisogno energetico, migliorare comfort e sicurezza e preservare il valore immobiliare e sociale. La rigenerazione urbana rappresenta un’opportunità concreta ma richiede il coinvolgimento delle forze economiche e sociali della città.

Cambiamenti sociodemografici: la frammentazione dei nuclei familiari stimola il mercato immobiliare a orientarsi verso abitazioni di dimensioni più ridotte. Se da un lato le famiglie senza figli e i single preferiscono soluzioni flessibili, spesso in affitto, la popolazione anziana richiede abitazioni ‘age friendly’ con supporti tecnologici. Vista la difficoltà nell’acquistare una casa, chi ha redditi bassi si orienta sempre più verso l’housing sociale e le case popolari.

Efficientamento energetico: il mercato residenziale è trainato dalla ricerca di maggiore efficienza energetica, che comporta risparmi significativi e benefici ambientali ed economici. Per altro, la riqualificazione energetica aumenta il valore degli edifici, con un incremento stimato del 25% per le abitazioni che passano dalla classe G alla classe A.