Il marito violento torna in tribunale Nuove accuse e ubriaco alla guida

Il giudice ha convalidato l’arresto ma niente misura cautelare: la direttissima proseguirà a fine novembre. L’uomo era stato allontanato da casa lunedì mattina ma alla sera era tornato litigando con la moglie

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È risultato guidare in stato di ebbrezza, con tasso di 1,50 grammi al litro, il 48enne che ha violato nel giro di poche ore le due misure cautelari decise dal gip Dario De Luca dopo che la compagna lo aveva querelato per maltrattamenti. La donna aveva allertato i carabinieri per un presunto episodio violento, avvenuto in casa tra giovedì sera e venerdì mattina scorsi in un paese dell’Appennino. Per lui, operaio in un’azienda del distretto ceramico modenese, il gip aveva disposto lunedì il divieto di avvicinamento alla casa e l’allontanamento dalla donna: ma nella stessa giornata, alle 22, lui si è ripresentato a casa, sfasciando suppellettili e tirando un piatto verso un figlio minorenne. L’uomo ha poi preso le chiavi dell’abitazione e si è allontanato in auto, venendo poi rintracciato dai carabinieri a Terminaccio, frazione di Castelnovo Monti. Per lui è scattato l’arresto per violazione delle misure imposte dal gip e furto aggravato delle chiavi. Quando i militari lo hanno fermato, è risultato positivo all’etilometro con un tasso pari al triplo del limite. Dall’analisi del cellulare è emerso uno scambio di messaggi con la donna. "Vorrei dormire in solaio", dice lui. "È pericoloso ma si può provare", scrive lei. Ieri, durante la direttissima, ha reso spontanee dichiarazioni. Il pm ha chiesto la convalida dell’arresto per i due reati, l’applicazione della misura dell’obbligo di firma quotidiano e il divieto di dimora nel comune di residenza. La difesa, affidata all’avvocato Francesca Guazzi (ieri sostituita dall’avvocato Jenny Loforese), ha chiesto di non convalidare l’arresto per la violazione dei divieti, per mancanza del requisito della flagranza; e anche per il furto, ritenendo che andasse esclusa l’aggravante contestata dal pm, ("Non c’è connessione tra furto e danneggiamento") e domandando in questo caso di non applicare misure o di applicare al massimo il divieto di dimora nel comune di residenza. Il giudice ha convalidato l’arresto ritenendo sussistente la quasi flagranza, perché fermato poco tempo dopo, ma non ha applicato la misura cautelare per il furto, ritenendo che ci fossero dubbi sui gravi indizi di colpevolezza. La prosecuzione della direttissima è fissata a fine novembre.

Alessandra Codeluppi