ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Il Gup Andrea Rat non fa sconti A processo si difenderanno in venti

Conclusa l’udienza preliminare relativa all’indagine sul Comune. Via alle udienze il 5 ottobre. I nomi più famosi sono l’avvocato Santo Gnoni, figura centrale dell’inchiesta, e l’ex assessore Mirko Tutino

di Alessandra Codeluppi

Sui 24 imputati, 20 dovranno difendersi nel processo con rito ordinario: tra loro ci sono nomi di peso come dirigenti del Comune, in carica tuttora o in passato, un ex assessore e anche diversi liberi professionisti. Per altri due è stato disposto il non luogo a procedere: si tratta di Raffaele Leoni, ex presidente dell’Asp ("Non ha commesso il fatto"), e di Lorenza Benedetti, dirigente dell’ufficio Pianificazione del municipio ("Il fatto non sussiste"). Un’imputata è stata assolta: si tratta di Ivana Ceccardi, funzionario amministrativo del Comune, giudicata con il rito abbreviato ("Il fatto non costituisce reato"). Un altro, Ermes Ruozzi, che lavorava nell’azienda Union Brokers, ha patteggiato 1 anno e 10 mesi, pena sospesa.

Sono queste le decisioni prese del giudice Andrea Rat all’esito dell’udienza preliminare scaturita dall’inchiesta ‘Re cleaning’, condotta dalla Finanza e coordinata dai pm Valentina Salvi e Giulia Stignani (foto in alto a destra). Le indagini hanno passato al setaccio la gestione degli appalti pubblici indetti dal Comune tra il 2016 e il 2019 sia nella predisposizione dei bandi sia nell’iter successivo, riscontrando presunte irregolarità. La Procura ha ravvisato "una radicata prassi" secondo cui le gare pubbliche sarebbero state pilotate in modo da assegnare gli appalti ad aggiudicatari prescelti a monte.

I bandi avrebbero previsto requisiti in possesso soltanto di alcuni soggetti da favorire e anche la competizione tra i candidati sarebbe stata gestita in modo da far vincere le persone predestinate. L’inchiesta era culminata nelle perquisizioni in municipio nel giugno 2019. Al termine delle indagini preliminari, la Procura ha formulato tra le accuse i reati di turbata libertà degli incanti, corruzione, falsità in atto pubblico e rivelazione di segreto d’ufficio. In dicembre, durante la requisitoria nell’udienza preliminare, i pm Salvi e Stignani avevano parlato di "un sistema per favorire chi stava sotto la stessa bandiera", chiedendo il processo per tutti tranne per Benedetti; poi, ieri, durante le repliche alle difese, hanno chiesto il proscioglimento anche per Leoni.

RINVII A GIUDIZIO. Il gup ha disposto il vaglio del dibattimento, che inizierà il 5 ottobre davanti al tribunale in composizione collegiale, per l’avvocato Santo Gnoni, considerato figura centrale dell’inchiesta, ex dirigente del servizio legale del Comune, ora in pensione, accusato anche di corruzione. E poi per Roberto Montagnani, dirigente del servizio appalti; Alessandro Meggiato, ex dirigente alla Mobilità; Paola Cagliari, ex dirigente alla Scuola; Nando Rinaldi, dirigente dell’Istituzione scuole comunali. A processo anche l’ex assessore alla Mobilità Mirko Tutino (per due ipotesi di rivelazione di segreti d’ufficio). E la funzionaria delle scuole comunali Tiziana Tondelli. Figurano anche gli avvocati Paolo Coli, Matteo Fortelli e Roberta Ugolotti, che hanno svolto incarichi per il Comune. Più l’avvocato Giuseppe Altieri e il commercialista Alessandro Lucci, rispettivamente consulente legale e fiscale di una società chiamata in causa nel procedimento. E anche l’avvocato Stefano Vaccari, come consulente legale esterno. Poi Anna Messina, segretario generale del Comune di Parma, che in passato ricoprì incarichi in Val d’Enza. E Daniela Agosti, indicata come responsabile di un procedimento amministrativo; Valeria Sborlino e Anna Maria Mazzocchi, membri di commissioni di gara. Poi Vincenzo e Lorenzo Corradini, padre e figlio, titolari dell’autofficina che porta il loro nome. E Luigi Severi, con ruolo di guida nell’azienda di consulenza assicurativa Union Brokers.