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Green pass, addio nei negozi dal 1 aprile

I negozi non dovranno chiederlo più. Casoli (Personal Shopper): "Una misura inutile e insensata. Serviva solo per far vaccinare la gente"

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Sembra non essere un pesce d’aprile, questa volta ci avviciniamo davvero alla fine dello stato d’emergenza e dal primo del prossimo mese finalmente termina l’obbligo del Green pass in molti esercizi. Tra questi ci sono anche i negozi, in cui fin dallo scorso primo febbraio era scattato l’obbligo, almeno per controlli a campione.

"Una cosa inutile, che non ha mai avuto senso" commenta la titolare del negozio d’abbigliamento in centro storico Personal Shopper, Roberta Casoli e continua "il Green pass non è una misura sanitaria in grado di tutelare da possibili contagi. I vaccinati hanno contagiato e sono stati contagiati come gli altri nonostante la certificazione. Piuttosto avrebbero dovuto ammettere che era un modo per far vaccinare la gente".

Un controllo che per Roberta Casoli non ha cambiato nulla e non avrebbe cambiato nulla nelle modalità con cui si lavora in negozio: "Green pass o no, noi siamo stati forse sempre gli unici a rispettare le norme di sicurezza per garantire a tutti uno shopping in tranquillità. In definitiva l’introduzione dell’obbligo non è servito a niente, se non a ridurre la clientela, che si è rivolta alla vendita online. Persone che in questi mesi, per varie ragioni, non hanno potuto fare le dosi di vaccino sono state tagliate fuori. Adesso mi auguro che possano ritrovare un po’ di normalità".

Casoli, quindi, che non è mai stata d’accordo sull’introduzione dell’obbligo nei negozi, anche dopo la fine dell’emergenza non ha cambiato la sua opinione, anzi si dimostra più decisa di prima e sostiene: "Credo che tutto questo sia stato fatto esclusivamente per ammazzare le piccole imprese ed ora che è finita ne sono ancora più sicura. Tra tutte le idee che hanno avuto, forse l’unica intelligente è quella di toglierlo".

Rosaria Napodano