di Daniele Petrone
Ilenia Malavasi, vicepresidente della Provincia con delega alla scuola. Si parla tanto in questi giorni di rendere obbligatorio il ‘Green Pass’ per docenti, dirigenti d’istituto e personale Ata. Lei è d’accordo?
"Non sono contraria. Anzi. È vero che la percentuale di insegnanti vaccinati è alta, ma questo non esclude il dovere di fare un ragionamento generale sul tema. Dobbiamo parlare di tutela della salute collettiva e credo che la scuola in questo debba dare un buon esempio. Così com’è stata fatta una scelta sull’obbligatorietà vaccinale del personale sanitario, anche il nostro mondo non può essere esente. Per mille motivi...".
Ce ne dica uno.
"Beh, quello principale è evitare il peggioramento dell’apprendimento dei ragazzi. Sono due anni che a causa della pandemia sono penalizzati. La didattica a distanza ha fatto emergere le criticità sulla preparazione scolastica, come hanno dimostrato le recenti prove Invalsi. La Dad non mette tutti in parità, a partire dagli strumenti in possesso. Anche se lo Stato, così come gli enti pubblici e privati, ha fatto tanto per fornire computer e modem a tutti, c’è anche un tema di banda larga e connettività non uguale dovunque. E poi gli spazi di apprendimento: le nostre case non sono tutte uguali. Tutto ciò messo insieme, fa la differenza sulla storia scolastica di un alunno".
Il Governo dunque sta facendo bene a lavorare sul Green Pass obbligatorio?
"Assolutamente sì. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo e di mortificare tutto il lavoro svolto finora. La scuola è un investimento sui talenti del futuro, i quali sono necessari per una rapida ripresa economica. La pandemia ha portato a fare una riflessione sul diritto al lavoro e sulla sanità, ma anche sulla scuola. Le indicazioni che provengono dal ministero sono quelle di favorire un ritorno a settembre della scuola in presenza. Questa è la priorità.
Dunque dobbiamo rendere il più possibile gli istituti scolastici dei luoghi sicuri, rispettando l’utilizzo di dispositivi di sicurezza, norme di distanziamento e quant’altro".
C’è anche chi parla di ‘Green Pass’ per gli studenti...
"La percentuale degli studenti vaccinati, soprattutto tra i maggiorenni delle scuole superiori, è alta. Credo che da questo punto di vista non faticheremo a raggiungere l’immunità di gregge. Siamo vicini all’80%.
I giovani sono forse più responsabili sui vaccini rispetto a tanti adulti, dunque non sono fonte di preoccupazione".
Siamo in piena estate e in periodo di vacanza, ma settembre non è poi così lontana. Come state lavorando per il ritorno a scuola?
"Siamo impegnati su più fronti. Sul tema trasporti attendiamo le indicazioni sulla percentuale di capienza dei bus, ma stiamo facendo diverse simulazioni per ogni evenienza.
Mentre sugli spazi scolastici, abbiamo accolto tutte le richieste delle scuole per eventuali riorganizzazioni delle aule. Stiamo valutando le istanze per dare loro tutti gli spazi necessari, dentro o ‘fuori’ come possono essere centri sociali, luoghi parrocchiali, spazi concessi da privati o sportivi. Per la ripresa io sono fiduciosa. Anche se è chiaro che i rischi di chiusure e di quarantene nel prossimo anno scolastico sono sempre in agguato, visti i dati dei positivi Covid in crescita nelle ultime settimane. E non siamo ancora alla fine dell’estate. Ma incrociamo le dita...".