REDAZIONE REGGIO EMILIA

Il Gotha dell’industria in duomo per ’Nino’ La nipote: "Eri la mia roccia, sento un vuoto"

Funerali di Erminio Spallanzani in cattedrale, celebra monsignor Ghirelli. Tanti colleghi imprenditori, ma anche dipendenti e persone comuni

di Nicola Bonafini

Una folla di amici, dipendenti, colleghi industriali e gente comune che ne ha riconosciuto grandezza e senso civico, ha gremito il Duomo di Reggio, ieri mattina, per stringersi attorno alla famiglia Spallanzani nel giorno delle esequie di Erminio, per tutti ‘Nino’, scomparso improvvisamente, all’età di 76 anni, a causa di un malore fatale venerdì mattina nella sua casa di Albinea.

Una liturgia, officiata da Monsignor Tiziano Ghirelli, canonico della Santa Sede in Vaticano, in vece dell’Arcivescovo della Diocesi di Reggio e Guastalla, Giacomo Morandi, veramente all’altezza dello spessore della persona e dell’imprenditore, con brani in italiano alternati a quelli in latino, accompagnata magistralmente dal coro della Diocesi che ha cantato in latino le preghiere più importanti. Le tre navate, come detto, si sono presto riempite per accogliere e rendere l’ultimo saluto al feretro di Spallanzani giunto sul sagrato del Duomo alle 10.56, erano traboccanti di persone.

Gente comune, dipendenti delle sue imprese – dalla Interacciai, alla Banca Privata Leasing -, esponenti del mondo bancario e imprenditoriale reggiano, dall’attuale presidente di Unindustria, Roberta Anceschi, al Commissario straordinario della Camera di Commercio, Stefano Landi, all’ex presidente dell’Associazione Industriali, Mauro Severi.

Ma non solo, anche l’ex onorevole Franco Bonferroni, accompagnato dalla moglie, non ha voluto mancare all’ultimo saluto di Spallanzani assieme, tra gli altri, anche al presidente di Apro Onlus, il dottor Giovanni Fornaciari. Ad accompagnare il feretro i figli di ‘Nino’, Fernando, che dal 2014 è al timone dell’azienda di famiglia e Maria Chiara assieme agli amati nipoti ed ai tanti parenti e congiunti. La politica locale? Assente, a parte il portavoce di Fratelli d’Italia, Marco Eboli.

"La sua feconda attività imprenditoriale è stata punto di riferimento per numerose famiglie del nostro territorio – è questo il messaggio del Vescovo Morandi, affidato alla lettura a Don Luca Grassi, Responsabile della zona territoriale della città dell’Arcidiocesi reggiana, - Accanto a questa sapiente azione imprenditoriale, il signor Erminio ha promosso tante iniziative caritative e culturali a favore della Chiesa reggiana in stretta collaborazione con i vescovi miei predecessori".

Una vita, quella del signor Spallanzani, non priva di dolori atroci, come ha sottolineato Monsignor Ghirelli nella sua omelia dopo la lettura di un brando del Vangelo secondo Luca ("E’ la lettura del giorno, quella che si legge, oggi, in tutte le chiese del mondo", specifica il Monsignore), con la prematura scomparsa della moglie Maria Vittoria Visconti, avvenuta nel 2004 e della figlia Maria Cecilia, al termine di una malattia, nel 2019.

Ed è proprio la figlia, e nipote del signor Erminio, a dare un ultimo struggente saluto all’amato nonno: "Eri la mia roccia – con la voce rotta dalle lacrime – Mi hai insegnato ad essere forte di fronte alle difficoltà. Eri un punto di riferimento. Ed ora che non ci sei più, sento un vuoto immenso".

"E’ stato un grande uomo che ha saputo impreziosire l’attività imprenditoriale della nostra provincia, mettendosi però al servizio, in modo discreto ma assiduo, di numerosissime attività benefiche e culturali della città. Reggio gli deve molto", è questo il ricordo, conclusivo, dell’architetto Mauro Severi, grande amico della famiglia Spallanzani.