Uniti contro un provvedimento che dopo trent’anni anni potrebbe dividere le loro strade. Un centinaio di persone, fra dipendenti e utenti, della storica palestra Fit Village di via Mazzacurati, ieri mattina ha dato vita a un presidio in difesa della struttura sportiva di proprietà pubblica. Dopo che il Comune ha emesso un’ordinanza di sgombero in virtù della convenzione scaduta lo scorso 30 giugno, sono scesi in piazza con un sit-in ‘festante’ per dimostrare quanto questo sia un luogo di "incontro e convivialità tra più fasce d’età". Una querelle che lascia tutti col fiato sospeso (è prevista per oggi la sentenza del Tar di Parma che aveva congelato lo ‘sfratto’ dopo il ricorso della società gestore). Ieri, durante il flash mob, la delegazione sindacale di Scl e Nidil Cgil è stata ricevuta in municipio dal vicesindaco Lanfranco de Franco. A mezzogiorno è arrivata la decisione: il Comune rientrerà in possesso del plesso gestito dalla società Play Games e il Fit Village dovrà lasciare i locali.
"Fit Village è salute e sostegno per i più fragili", recita qualche striscione già alle 9,30 del mattno in piazza Prampolini. "Stiamo manifestando perché vogliamo che il Comune capisca che esistiamo, siamo una realtà sociale che è nata, e si è consolidata, negli anni", dice Cristina Zoboli, dipendente della palestra come istruttrice di sala pesi. "Non vogliono organizzare un nuovo bando al momento, preferiscono invece sfrattarci – dice – Chiudere per noi significherebbe perdere il lavoro, a rischio ci sono 33 famiglie. E trovare un’occupazione in questo settore è difficile perché spesso chiedono la partita Iva che non tutti hanno. Inoltre, i sindacati dicono che la disoccupazione potrebbe non spettarci, quindi siamo molto preoccupati".
Dipendenti e clienti si uniscono in coro per chiedere al Comune un nuovo bando per dare continuità a una realtà longeva 30 anni. "Siamo utenti di lunga data – dicono Simona Benassi e Renata Esposito Scullin –. Arrivati a questo punto ci chiediamo che cosa ne sarà di questo plesso in futuro, perché ci dispiacerebbe se si perdesse un’istituzione per il nostro territorio. Oggi è illuminata e vissuta, rischia però di diventare l’ennesimo luogo di rifugio per i senzatetto".
Tatiana Lukhymenko è stata un insegnante del Fit Village: "Ho iniziato nel 2018, con solo 30 minuti alla settimana. La società mi ha dato la possibilità di crescere e dopo 3 anni sono diventata istruttrice con 8 tipologie di corso. Da tempo sognavo di aprire una scuola tutta mia, questa triste vicenda mi ha dato la spinta per andare via. E mi dispiace molto, soprattutto per lo staff e i clienti, che sono un bel gruppo affiatato". Rinnovano l’abbonamento ogni anno anche Iole e Cristina: "Se la chiudono non andrò più da nessuna parte – commenta Iole –. Questa non è la solita palestra dove ognuno pensa al proprio percorso, qui condividiamo il momento di attività fisica".
Ma proprio gli abbonamenti – che sarebbero stati rilasciati dal Fit Village con scadenza oltre la fine della concessione – hanno fatto arrabbiare tanti. "Abbiamo fatto sacrifici per rinnovare – tuona Cristina – se l’avessimo saputo prima non l’avremmo mai sottoscritto. Forse è stata una strategia della società per fare numero, però non è stato propriamente corretto". Dopo due ore di manifestazione Luca chierici, della segreteria confederale della Cgil e Marta Bernardino del Nidil sono usciti dal Municipio: "Il Comune si è impegnato a convocare un tavolo di confronto allargato alle associazioni e le società sportive per ricollocare i dipendenti del Fit Village in altre realtà. Inoltre, ha accettato la nostra proposta, di inserire nel nuovo bando di concessione (l’attuale scade il prossimo 31 dicembre, ndr) una clausula sociale per il riassorbimento da parte del nuovo gestore dei vecchi lavoratori".
L’Amministrazione non emetterà un nuovo bando al momento, perché vuole prima entrare in possesso della struttura per quantificare e realizzare una serie di lavori manutentivi "strutturali", che coinvolgerebero persino l’agibilità dell’edificio. Incerte restano però le posizioni di almeno mille abbonati. Ma su questo il sindaco Massari aveva comunicato di aver diffidato la società Play Games perché "da mesi era a conoscenza dell’impossibilità di nuove proroghe della concessione". La società presente ieri, ha respinto le accuse, sostenendo invece di aver ricevuto "tale comunicazione solo a luglio, quando ormai diversi abbonamenti erano stati già sottoscritti". Sul futuro della palestra restano grandi interrogativi, anche se il Comune ha assicurato che la "destinazione dell’area resterà sportiva".