DANIELE PETRONE
Cronaca

Il folle inseguimento. I ladri rubano un’auto. I carabinieri li fermano sparando alle gomme

Furto a Ospizio, la banda si impossessa di una Tesla per poi fuggire. I militari la rintracciano col Gps, un uomo e due donne denunciate. .

Furto a Ospizio, la banda si impossessa di una Tesla per poi fuggire. I militari la rintracciano col Gps, un uomo e due donne denunciate. .

Furto a Ospizio, la banda si impossessa di una Tesla per poi fuggire. I militari la rintracciano col Gps, un uomo e due donne denunciate. .

Per fermare una banda di ladri, i carabinieri hanno dovuto sparare ad uno pneumatico dell’auto in fuga. Non è un set di un film poliziesco d’azione, ma quanto realmente successo all’alba di ieri mattina in città dove i militari si sono lanciati all’inseguimento di una Tesla Model 3 rubata in via Malaguzzi, nel quartiere Ospizio lungo la via Emilia verso Modena, grazie al sistema Gps installato dal 61enne proprietario che ha dato l’allarme alle forze dell’ordine. Ne è nato così un rocambolesco e pericoloso tallonamento per le strade attorno al centro intorno alle 6 di ieri mattina.

I militari sono riusciti a rintracciare i fuggitivi in via Buozzi, in zona Mirabello: all’alt però i malviventi non si sono fermati, scontrandosi pure con una Mercedes 220 condotta da un 51enne, per poi continuare la corsa rischiando di investire pure un carabiniere.

A quel punto, un collega ha esploso un colpo con la pistola d’ordinanza andando a bersaglio sulla ruota posteriore destra e l’auto – impossibilitata a procedere a grande velocità – è stata bloccata definitivamente in Piazzale del Tricolore grazie anche all’intervento di una Volante della questura chiamata in ausilio.

Tre le persone a bordo, tutte senza fissa dimora: la conducente – identificata in una donna di 41 anni, italiana – è riuscita però a scappare a piedi. Mentre una 42enne italiana e un uomo di 42 anni, tunisino, sono stati portati in caserma e denunciati alla procura reggiana diretta dal procuratore capo Gaetano Calogero Paci con le accuse – in concorso tra loro – di furto in abitazione, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e omissione di soccorso. Denunciata anche la conducente che seppur sia riuscita a scappare (sono in corse le ricerche per ‘stanarla’), è stata identificata. Alla fine l’auto è stata restituita al legittimo proprietario. Ora continuano le indagini per capire quanti colpi possa aver messo a segno la banda.