
"Botte per spingerla ad andare in strada e prostituirsi". È emerso anche questo particolare nel processo che vede imputato un rumeno, che vive all’estero, nei confronti della sua fidanzata. Lui e tre membri della sua famiglia avrebbero lucrato sulla giovane, costretta a vendere il proprio corpo e a consegnare il guadagno a chi avrebbe dovuto volerle bene. I tre familiari, che abitavano nel Reggiano e vivevano con la ragazza, sarebbero stati coordinati dal 26enne direttamente dalla sua patria natale. Secondo la ricostruzione investigativa, la madre di lui lo coadiuvava nel controllo, intascando parte dei soldi guadagnati dalla ragazza mandata sulle strade;...