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Il femminicidio di Saman: "Vittima del patriarcato"

Fantinati: "Il suo delitto non è paragonabile a quello di Giulia Cecchettin"

Il femminicidio di Saman: "Vittima del patriarcato"

"La vicenda di Saman Abbas come quella di Giulia Cecchettin? Non sono omicidi che possono essere accomunati".

È il pensiero di Cristina Fantinati, capogruppo consiliare a Novellara, dopo aver letto le dichiarazioni rese dal sindaco Elena Carletti nei giorni scorsi al Carlino.

"Sono omicidi – dice la Fantinati – che nascono da due fattispecie non correlate tra di loro. Giulia è stata uccisa da un uomo manipolatore che aveva instaurato con lei una relazione tossica, ma non ha avuto la complicità della famiglia. Saman è stata uccisa dalla cultura patriarcale, tribale, medievale di un intero clan che si è coalizzato per assassinare una ragazza che voleva essere libera, in modo da ripristinare l’onore famigliare. Una posizione tuttora vigente, visto che durante il processo nessuna parola di pentimento o pietà è stata pronunciata dagli imputati. Entrambe le fattispecie sono difficili da identificare e da contrastare, sono fatti gravissimi che vanno condannati senza esitazioni e combattuti ad ogni livello".

Fantina rincara: "Riteniamo fuori luogo le parole del sindaco, che somigliano a una volontà di gettare fumo negli occhi dell’opinione pubblica, rimasta molto colpita da un recente reportage di una tv nazionale, apprendendo che a Novellara, nonostante il caso Saman, ci siano individui che condividono la stessa cultura del clan Abbas, per cui la donna deve stare chiusa in casa e asservita completamente alla volontà del marito o del padre-padrone. Così facendo, sorge il sospetto che il sindaco voglia minimizzare le enormi problematiche che a Novellara, e non solo, sono emerse con l’integrazione fallita di quegli immigrati che condividono la cultura patriarcale che ha ucciso Saman".

E aggiunge: "Senza dimenticare le presunte responsabilità dei servizi sociali e delle politiche di integrazione delle istituzioni locali nel caso di Saman, considerando che a Novellara la ragazza minorenne ha vissuto da invisibile per ben quattro anni".

E conclude sul lungo rinvio del conferimento della cittadinanza onoraria di Novellara alla 18enne uccisa Saman: "Non riusciamo a capire come mai un atto di alta valenza simbolica venga ulteriormente posticipato. Cosa aspettiamo a ridare giustizia a questa ragazza e a lanciare un segnale inequivocabile a tutti quelli che la pensano come il clan degli Abbas?".

a. le.