REDAZIONE REGGIO EMILIA

Il dna sulla mascherina frega il ladro dopo un anno

Il furto in casa risale al 24 ottobre scorso. Il 30enne era scappato di fretta. La protezione anticovid era rimasta nell’auto utilizzata per il colpo: denunciato

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Tradito dal dna contenuto nelle tracce salivari di una mascherina anticovid dimenticata in macchina: e’ l’incredibile storia accaduta a un ladro albanese di 30 anni, residente a Parma, denunciato dai carabinieri di Sant’Ilario d’Enza, per concorso in furto aggravato in abitazione.

Per risalire ai fatti di questa curiosa vicenda bisogna andare indietro di quasi un anno, esattamente al 24 ottobre di un anno fa, proprio mentre i casi di Covid erano in netta risalita.

In quell’occasione l’uomo, aiutato da due complici, riuscì a fuggire a piedi con alcuni gioielli d’oro presi dal cassetto del como’ della camera da letto dove avvenne il colpo, nonostante l’intervento di alcuni cittadini che diedero l’allarme e affrettarono i tempi. E proprio per questa fretta sul posto i ladri abbandonarono una Citroen C4 intestata a un pregiudicato irreperibile - intestatario ‘fittizio’ di ben 200 veicoli - sequestrata dai carabinieri. Grazie alle indagini del Ris di Parma, quasi un anno dopo e’ arrivata l’identificazione di uno dei responsabili, tramite il profilo genotipico - fino a quel momento attribuito ad ignoto 1 - ricavato dalle tracce salivari trovare su una mascherina utilizzata, rinvenuta proprio assieme ad altre due nell’auto usata quella sera, assieme agli ‘attrezzi’di scasso del mestiere.

Nel corso degli accertamenti di natura biologica, e’ infatti risultato che su campioni repertati da prelievi con tampone biologico di un albanese indagato per altro reato, era stato estrapolato il dna corrispondente al profilo genotipico di ignoto1. In questo modo i carabinieri sono risaliti al 30enne, per cui è scattata la denuncia. Naturalmente ora le indagini continuano per individuare anche gli altri due complici, cercando nella cerchia degli amici.