"La dirigenza scolastica ci ha dato finalmente un appuntamento, speriamo di essere in via risolutiva".
Ad annunciarlo è la mamma di Luca – così l’abbiamo chiamato per tutelarne la privacy –, il bambino autistico di sette anni il cui trasferimento da una scuola primaria all’altra è diventato un inferno, tanto da costringere la famiglia a far ricorso al Tar (vinto) contro il rifiuto dell’emissione del nulla osta da parte dell’istituto comprensivo di partenza. Ora c’è una data, quella del 19 novembre.
"Questo è l’approccio che ci aspettavamo, non chiedevamo nient’altro che un confronto concreto per instaurare un dialogo", ha commentato la dottoressa Emilia Graziella Sassi, laureata in scienze dell’educazione e in pedagogia, che da almeno quattro anni segue privatamente il bambino.
Lei a luglio scorso aveva accompagnato la mamma del piccolo Luca ad avviare un percorso con un altro istituto per favorire l’inserimento in una nuova scuola.
"Non ci hanno precisato di cosa parleremo – ha aggiunto la madre –. Diciamo però che dopo la sentenza del Tar, che concede il trasferimento, l’unica strada è l’inserimento scolastico di mio figlio".
L’istituto comprensivo di partenza, dopo averlo rilasciato, a settembre scorso aveva annullato il nulla osta. I genitori allora, assistiti dall’avvocato Cristian Immovilli, avevano presentano ricorso al Tar, accolto il 24 ottobre validando il nulla osta per il trasferimento. Luca però, a detta dei genitori, a ottobre non risultava più iscritto alla scuola in cui ha frequentato la prima classe, ma allo stesso tempo, benché la famiglia avesse sentito diverse scuole per l’iscrizione alla classe seconda, nessun istituto sino a ieri gli aveva aperto le porte.
"Siamo in via risolutiva, il bambino verrà sicuramente accolto in una nuova scuola", ha riferito Paolo Bernardi, direttore dell’Ufficio scolastico provinciale (nella foto). Tenendoci a sottolineare che il bambino autistico "non è mai stato nell’impossibilità di fruire del servizio scolastico, perché il suo posto nella scuola di provenienza c’è sempre stato".
A tal proposito ha spiegato il limbo nel quale si è trovato il bambino di sette anni: "L’istituto di partenza ha annullato il proprio nulla osta al venir meno della disponibilità della scuola individuata per il trasferimento, proprio perché non si poteva lasciare un bambino senza servizio scolastico. Ma visto che il Tar ha detto che il nulla osta andava comunque emesso, l’istituto comprensivo di partenza ha emesso nuovamente il trasferimento in ottemperanza alla sentenza del Tar; dopo di che l’ufficio si è occupato di cercare una soluzione per il bambino che attualmente pare essere stata trovata. Dev’essere però chiaro che il bambino il suo posto a scuola ce l’aveva e, se avesse voluto fruire del servizio scolastico, avrebbe avuto il suo posto in classe, i suoi insegnanti e i docenti di sostegno. Non c’era nessuno bambino in giro per Reggio Emilia senza una scuola e una classe".