ANTONIO LECCI
Cronaca

Idrovore al lavoro: "Bisogna prosciugare le aree allagate. L’acqua va nei canali"

Turazza (Bonifica): "Le opere per tappare le falle agli argini hanno garantito la tenuta delle barriere anche in questa ondata di piena". Cadelbosco chiede aiuto a "maggiorenni e dotati di stivali antinfortunistici"

Idrovore al lavoro : "Bisogna prosciugare le aree allagate. L’acqua va nei canali"

Turazza (Bonifica): "Le opere per tappare le falle agli argini hanno garantito la tenuta delle barriere anche in questa ondata di piena". Cadelbosco chiede aiuto a "maggiorenni e dotati di stivali antinfortunistici".

Reggio Emilia, 25 ottobre 2024 – È passata senza conseguenze la nuova ondata di piena del Crostolo, che l’altra sera si temeva potesse provocare altre esondazioni nella Bassa, alimentata dalle abbondanti precipitazioni del pomeriggio-sera, che in effetti tra le 12 e le 21 di mercoledì avevano fatto innalzare il livello del torrente da 1,70 a 2,79 metri all’idrometro di Cadelbosco.

Si temevano possibili nuova esondazioni, tanto che dalla Prefettura reggiana era stata diramata un’allerta generale, raccomandando i cittadini residenti in alcune aree – fra Reggio, Cadelbosco, Bagnolo, Castelnovo Sotto – di non soggiornare in seminterrati e piani terra di edifici.

"I lavori per tappare le falle agli argini hanno garantito la tenuta delle barriere – spiega Domenico Turazza, direttore della bonifica dell’Emilia centrale – e l’acqua è transitata senza esondare fuori dagli argini".

Ora però è necessario operare per prosciugare vaste zone del territorio della Bassa dalla massa d’acqua che si è riversata dalle falle degli argini di Crostolo, dal Cavo Cava e dal Canalazzo Tassone. Per poter avviare questa operazione sono state attivate alcune pompe idrauliche. Una decina di impianti sono stati installati in località Sirona, nella zona nord di Novellara.

"Qui ci sono dieci pompe – aggiunge il direttore Turazza – che stanno trasferendo acqua verso canali che possano portare tutta questa massa idrica al di fuori del territorio, per prosciugare in breve tempo le vaste aree allagate. Inoltre, si stanno installando due grosse pompe idrauliche della Protezione civile nazionale, arrivate da Trento, che sono attive in località Ponte Testa, sulla Fiuma, alle porte di Reggiolo. Dovevano essere operative già da mercoledì, ma le piogge abbondanti hanno rallentato l’installazione".

Una situazione rimarcata pure dal sindaco reggiolese, Roberto Angeli: "Le abbondanti piogge di mercoledì hanno rallentato i lavori di installazione delle idrovore nel canale Acque basse. In quelle ore il livello dell’acqua è cresciuto rispetto al giorno prima di una decina di centimetri, arrivando a ridosso di alcune abitazioni. Tutti i cittadini e le imprese della zona sono state allertate. Con la ripartenza dei lavori dovremo ritrovare un po’ più di serenità".

Ovviamente resta la massima attenzione al meteo di questi giorni, che prevede ancora precipitazioni sul territorio di Reggio e provincia. Intanto, però, ci si prepara alla pulizia degli edifici allagati.

Il Comune di Cadelbosco Sopra – il più colpito dall’alluvione – ha lanciato un invito a volontari intenzionati a partecipare a pulizia e sgombero dal fango, una volta che sarà completato il deflusso delle acqua.

Servono maggiorenni dotati di stivali antinfortunistici, guanti da lavoro, autosufficienti con vitto, alloggio e trasporto. Per quanto riguarda invece le segnalazioni dei danni e le richieste di sopralluogo, si dovranno attendere le indicazioni che saranno fornite dal Commissario delegato all’emergenza, una volta che sarà riconosciuto lo stato di emergenza nazionale.