
La protesta degli agricoltori ieri ha bloccato parte delle strade cittadine, fino in piazza Prampolini. Li ha accolti il capo di gabinetto Pedroni: "Siamo molto sensibili alle vostre argomentazioni".
di Elia Biavardi Ieri mattina, dopo le proteste degli scorsi giorni, gli agricoltori reggiani del Coapi (Coordinamento Agricoltori e Pescatori Italiani) si sono mossi dal presidio di Bagno per incontrare le istituzioni. Il convoglio, partito con i trattori, ha raggiunto il parcheggio del centro commerciale Ariosto, per poi proseguire a piedi – con la rappresentanza simbolica di due mezzi agricoli – fino a piazza Prampolini. L’obiettivo era consegnare ufficialmente la richiesta di riconoscimento dello stato di crisi.
Ad accoglierli non c’era il sindaco Marco Massari, impossibilitato a partecipare, ma Marco Pedroni, il nuovo capo di gabinetto del primo cittadino. A lui Giorgio Bonacini, assieme ad altri coordinatori locali della protesta, ha consegnato due lettere: una indirizzata direttamente a Massari e una per Matteo Iori, presidente del Consiglio Comunale.
"Vi ringrazio perché avete portato avanti una manifestazione in modo attento e civile. Come istituzioni siamo molto sensibili al tema dell’agricoltura, che rischia di impoverirsi. E questo sarebbe un problema, perché Reggio ha bisogno di un settore alimentare forte. C’è tanto da fare per migliorare l’agricoltura, ad esempio rendendola più ecologica, ma sicuramente non possiamo prescindere da chi, come voi, è sul campo e lavora", ha dichiarato Pedroni.
Al termine dell’incontro, gli agricoltori hanno rinnovato l’invito alle istituzioni per partecipare al confronto del 6 febbraio all’agriturismo La Biolca di Rubiera, dove si discuteranno soluzioni concrete per il settore.
Durante la mattinata, in piazza Prampolini ha preso la parola anche un agricoltore della Bassa Reggiana, raccontando le difficoltà affrontate dopo l’alluvione dell’ottobre 2024.
"Io vengo dalla Bassa Reggiana e sono stato alluvionato. Sono convinto che questa catastrofe si potesse evitare: c’erano tutti gli elementi per prevedere la rottura degli argini", ha dichiarato l’uomo.
"In un’ora il livello dell’acqua è salito di quasi 60 centimetri, gli alberi frenavano il flusso e l’acqua superava gli argini. A quel punto bisognava prendere una decisione: rompere l’argine in un punto strategico per limitare i danni. Questo non è stato fatto, nonostante fossero già pronti gli scavatori. È mancata la figura che autorizzasse l’intervento. Alla fine, gli argini si sono rotti in cinque punti diversi, e ora, quando piove, non riusciamo più a dormire dalla paura che si ripeta una catastrofe simile", ha concluso l’agricoltore.
Nel frattempo, da martedì mattina, sulla via Emilia, all’altezza del presidio di Bagno, è esposto uno striscione del Comitato Diga di Vetto a sostegno della realizzazione dell’opera, ritenuta una possibile soluzione per la gestione delle risorse idriche.