"Un semplice, umile lavoratore nella vigna del Signore". Con queste parole, che anche Papa Ratzinger aveva scelto per definirsi alla sua elezione, ha deciso di farsi ricordare Giorgio “James” Medici, imprenditore e ambasciatore del lambrusco reggiano nel mondo. La piccola chiesa di Gaida non è stata in grado di accogliere le decine di persone che ieri mattina si sono radunate per dargli l’estremo saluto, dopo aver affollato nei giorni scorsi la camera ardente di Calerno. Tutto si è svolto in un fazzoletto di terra, quello da Medici tanto amato: l’azienda Medici Ermete lungo la via Emilia, accanto la casa in cui viveva, di fronte la chiesa che ha frequentato assiduamente e, a pochi passi, il cimitero, dove ora riposa dopo 86 anni di vita intensa e oltre 50 di matrimonio.
Tra i banchi della chiesa anche molti volti noti: tra i politici l’ex parlamentare Pierluigi Castagnetti, l’ex presidente della Provincia Sonia Masini, l’ex consigliere comunale Marco Eboli, rappresentanti del mondo industriale con la Presidente e il Direttore Generale di Unindustria Roberta Anceschi e Vanes Fontana e poi i suoi dipendenti, amici e famigliari, i figli Alessandra e Alberto, il fratello Walter e gli amati nipoti Beatrice, Edoardo, Lorenzo e Alessandro, quest’ultimo ne ha ricordato la figura di "mentore per le nuove generazioni della famiglia e la dignità con cui ha affrontato la malattia, oltre allo spirito vivace che guardava sempre avanti e l’impegno che ha lo ha portato ad essere il primo a credere, investire e vincere la sfida di far apprezzare i vini reggiani nel mondo". Ad officiare la cerimonia sei tra missionari e sacerdoti, tra cui monsignor Antenore Vezzosi, storico ex parroco di Villa Aiola, 93 anni, che ha ricordato commuovendosi fino alle lacrime, come "l’oratorio, il campo da bocce, quello da tennis, l’asilo e molte altre attività delle parrocchie della zona siano state realizzate grazie al suo sostegno costante. Una beneficenza fatta in silenzio".
Una messa carica di momenti toccanti, che hanno ripercorso le tappe salienti della vita che lo hanno visto ricoprire molti ruoli di rilievo: Presidente del “Consorzio per la Tutela e la Promozione dei vini Dop Reggiano e Colli di Scandiano e Canossa” e Presidente del “Consorzio per la Promozione del Marchio Storico dei Vini Reggiani” dal 1996 al 2002, consigliere e proboviro di Unindustria Reggio Emilia, consigliere nazionale e socio fondatore di Assoenologi.
Elisabetta Grassi