Una città nella città. È giunta alla 3ª edizione, la cerimonia di consegna delle cittadinanza del Popol Giòst. Sabato alle 10 alla Camera del Lavoro, verrà conferita dall’associazione Via Roma Zero la cittadinanza onoraria ad alcuni fra antichi abitanti del quartiere e a chi ne ha saputo conservare l’anima nel tempo. Dopo gli appuntamenti di febbraio e maggio dove sono finiti sul registro quindici cittadini, stavolta saranno premiati: Sergio Calzari, Dina Buccino, Antonio Fava, i fratelli Calò, Claudio Cottafavi (in rappresentanza del padre Carlo) e Monica Cocconi (in rappresentanza del padre Orio). Questa edizione avrà anche due special-guest: Vera e Giuliana Gemma, figlie del famoso attore Giuliano, scomparso nel 2013, che ritireranno il riconoscimento dedicato al papà, cresciuto in via Roma. Chi ha fatto domanda per la cittadinanza è Marco Eboli, anima storica della destra reggiana, che, avanza il dubbio, con un comunicato di cui riportiamo i passaggi salienti, di un mancato riconoscimento dovuto ai colori politici. "A febbraio scrissi per chiedere di essere inserito nel registro del Popol Giost, perché dal ’78 al 2014 frequentavo assiduamente via Roma essendovi la sede del Msi, poi An e infine Pdl. Indipendemente dalle idee di ciascuno, la cordialità ha sempre contraddistinto i rapporti tra residenti, commercianti ed anche con noi. Mi sorge il dubbio, leggendo l’elenco dei nuovi cittadini del Popol Giòst, che da parte dell’associazione Via Roma, che ha promosso questa lodevole iniziativa, vi sia la volontà di rimuovere la realtà, ossia che nel centro del Popol Giòst ha sempre battuto anche il cuore della destra reggiana. Spero di essere smentito in futuro". Il portavoce dell’associazione, Pierluigi Sgarbi spiega le scelte: "Vogliamo conservare la memoria storica del quartiere e per questo abbiamo realizzato alcune interviste che verranno proiettate sabato. Siamo alla terza edizione, ma abbiamo già più di altri venti nomi in attesa che premieremo in futuro e le scelte non sono di colore politico. Per esempio, le figlie di Gemma non sappiamo cosa pensino politicamente".
Cesare Corbelli