FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

I calembour sui manifesti. Da ‘C’è Costa per te’ a ‘Ci vorrebbe un Amico’

I candidati uscenti del Partito Democratico non risparmiano l’ironia. Mentre c’è chi usa il simbolo sbagliato senza il nome del presidente in corsa.

I manifesti elettorali di Andrea Costa e Federico Amico del Pd

I manifesti elettorali di Andrea Costa e Federico Amico del Pd

Reggio Emilia, 10 ottobre 2024 – Caccia agli spin doctor dei candidati dopo le prime bizzarre uscite della campagna elettorale. "Per l’Emilia-Romagna ci vorrebbe un amico" è lo slogan, accanto al quale campeggia una sorridente foto di Federico Amico su sfondo giallo-rosso. Guardi al volantino elettorale e canticchi Venditti.

Un immaginario ultra-pop quello a cui fa riferimento dell’ex esponente di Coraggiosa ora transitato nel Pd, consigliere regionale ricandidato. Il mondo politico reggiano osserva il manifesto e si domanda quali siano le strategie di comunicazione e di marketing scelte per la sua campagna. Il colore rosso fa scattare l’istinto comunista, ma il giallo dei liberali inglesi e dei Giubbotti contestatori francesi? E soprattutto ci si domanda il perché di quel logo del Pd sbagliato. Sì, perché il manifesto riporta il simbolo del partito che tuttavia non è quello scelto per la campagna per le Regionali 2024, dove nel campo basso è evidente la scritta "De Pascale presidente". Una semplice dimenticanza, oppure un messaggio occulto?

Il manifesto di Andrea Costa
Il manifesto di Andrea Costa

Stranamente anche nell’area del centrodestra capita la stessa cosa: Fabio Filippi – che inizia la propria campagna elettorale con Forza Italia senza l’avvallo ufficiale del coordinamento locale e del placet di Roma –, tappezza la provincia con il proprio volto ma il simbolo che usa è quello del Partito senza l’indicazione ’Ugolini presidente’. Dopo aver fatto imbufalire il coordinatore Gianluca Nicolini (che parla "di sua iniziativa personale" per la fuga in avanti), Filippi disconosce anche la candidata civica romagnola? Oppure è stata la fretta di bruciare le tappe della propaganda, a partorire loghi che si dimenticano del candidato governatore? I suoi compagni di partito non sono nemmeno ai blocchi di partenza (i nomi dei 6 della lista saranno ufficializzati a ore), e l’ingegnere già corre libero da ogni vincolo attorno alla casa dei Liberali.

È autoironico invece Andrea Costa, consigliere regionale uscente e ricandidato, che come slogan si è scelto "C’è Costa per te". Se Maria De Filippi ha uno share del 30%, perché non osare il calembour?

"Sono serissimo nel mio ruolo, ma a volte bisogna usare un po’ di autoironia – racconta il luzzarese –. Noi non siamo l’Istituzione Regione, non possiamo credere di essere la soluzione di tutto. Ma, prima come sindaco poi come consigliere, ho sempre fatto politica di prossimità, tra le persone. Sono stato segretario provinciale Pd per due mandati, e ho percorso 50mila chilometri all’anno dalla Bassa al Crinale. E così ho fatto come consigliere regionale: raccolgo nel mio zaino le istanze dal nostro territorio – dai problemi della mobilità su rotaia, al rischio che l’Ircss Santa Maria Nuova chiudesse come istituto di ricerca su imput del Governo – e le porto rapidamente a Bologna, dove devono essere elaborare le soluzioni. Per questo sui social uso gli hashtag #zainoinspalla #laregionedicorsa e anche #siamonoi".