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"Ho paura: il padre di Saman mi minaccia"

Il fidanzato segreto della giovane è stato intervistato dalla trasmissione ”Chi l’ha visto?“: "Ancora adesso mi insulta su Instagram"

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"Il padre di Saman continua a minacciarmi. Ho paura". Sono le parole del fidanzato "segreto" della 18enne scomparsa e che si presume essere stata ammazzata. Un ragazzo pachistano che Saman amava. E con cui voleva allontanarsi da casa per viversi la sua storia d’amore. Un connazionale però inviso ai genitori. Forse anche per questo, oltre al rifiuto verso le nozze combinate con un cugino più grande in patria, la famiglia Abbas ha deciso di uccidere la giovane.

Il fidanzato – che vive in un’altra regione e che ora è nascosto per il timore di ritorsioni – è stato intervistato dal programma di Rai 3 ‘Chi l’ha visto?’.

"Saman amava l’Italia e non voleva tornare in Pakistan per sposarsi con un cugino dieci anni più grande di lei. Aveva detto alla famiglia di aver trovato un altro ragazzo. Che io le piacevo. Il padre era contrario, mi ha detto più volte di lasciarla stare. Ancora adesso mi scrive su Instagram (fino a pochi giorni fa avrebbe riferito, ndr) per minacciarmi e insultarmi, ho tanta paura. Saman mi aveva chiesto di andare dai carabinieri se non ci fossimo sentiti per più di due giorni. Io dopo quattro sono andato dai carabinieri, ma mi hanno detto che la mia ragazza stava bene e di tornare a casa. Poi mi sono rivolto all’avvocato della comunità bolognese dove si era rifugiata la mia fidanzata...". Il riferimento è al messaggio audio in lingua urdu che Saman manda qualche giorno prima al fidanzato – così come rivela anche l’ordinanza del gip – presumibilmente intorno al 28 aprile. Nel quale la ragazza racconta di aver sentito la madre parlare di "ucciderla è l’unica soluzione", pensando che si riferisse a lei che aveva rifiutato di comportarsi come una brava musulmana. E quindi confida al ‘moroso’ di temere per la propria vita, esortandolo ad andare dai carabinieri qualora non l’avesse più sentita per giorni. I due comunicavano attraverso i social (con due profili con nickname non facilmente riconoscibili) perché Saman non aveva un telefonino, forse sequestratole dalla stessa famiglia. Il giovane ragazzo non sottovaluta il messaggio e il 4 maggio denuncia tutto ai carabinieri, ma non alla caserma di Novellara, bensì ai militari del suo paese. La trasmissione Rai ha infine mostrato anche i messaggi che ha ricevuto da Shabbar, il padre di Saman. Parole irripetibili e offensive. Inoltre è emerso che già tempo fa in Pakistan ci fu una sorta di azione intimidatoria da parte dei parenti del ‘clan’ Abbas, in Punjab. Che con cinque auto avevano fatto irruzione presso i genitori del fidanzato di Saman, intimandogli di lasciare in pace loro figlia. Minacciando di ammazzare il ragazzo. Quest’ultimo aveva anche sporto denuncia a riguardo in Italia.

dan.p.