"Conosci il significato di questa festa? Ti piace com’è organizzata?". Queste le semplici domande che abbiamo rivolto ai cittadini presenti in piazza ieri mattina durante le celebrazioni della festa del Tricolore. Da quanto è merso, i reggiani conoscono bene i valori, la storia e pure l’esatta data di nascita della bandiera, ma sono tutti concordi sul fatto che la cerimonia debba essere più valorizzata. E per diversi studenti, se ne dovrebbe parlare di più a scuola.
"Sappiamo che oggi è la Festa del Tricolore e che la bandiera è stata adottata per la prima volta il 7 gennaio 1797", affermano fieri Erik Dall’Aglio e Andrea Facchini, due studenti accanto alle transenne che delimitano l’area di piazza Prampolini. Ciò che sorprende, però, è che entrambi, in accordo con il loro amico Leonardo Ferrari, raccontano come in classe si sia parlato poco della celebrazione. Anche il signor Mauro Manzini, decisamente non più uno studente, condivide il pensiero dei tre ragazzi. Con un tono un po’ più polemico Manzini sottolinea come purtroppo alla manifestazione ci sia "poca gente. Probabilmente perché è un giorno lavorativo, ma non ci sono nemmeno molte figure istituzionali, specie da Roma non c’è nessuno". Oltre a esortare l’amministrazione a prendere più iniziativa, Mauro critica il fatto che le figure politiche di rilievo si ricordino di certe celebrazioni solo durante i periodi di campagna elettorale.
Proseguendo tra la folla, abbiamo incontrato Mattia Guastalli e Martina Costi, altri due studenti presenti col resto della classe. Sebbene entrambi non sapessero indicare con precisione l’anno di adozione del Tricolore, condividono l’idea che la festa sia stata poco valorizzata. Martina, alla sua prima esperienza diretta con la manifestazione, osserva: "Abbiamo solo accennato qualcosa sulla festa in classe, anche perché siamo rientrati proprio oggi dalle vacanze. La cerimonia mi è piaciuta molto, ma c’è stata poca partecipazione da parte della gente". Infine, anche Adolfo Ferrari si sofferma sulla scarsa affluenza. "Questa è una festa importante non solo per la città di Reggio, ma per l’intera nazione – spiega –. Purtroppo, secondo me, è stata poco pubblicizzata, e inoltre è diventato più complicato accedere alla piazza: io, per esempio, mi sono dovuto mischiare con una scolaresca per entrare".
Tralasciando gli ‘stratagemmi’ per superare i controlli, il signor Ferrari ricorda con nostalgia le celebrazioni passate, quando i paracadutisti atterravano in piazza portando il Tricolore e suscitando lo stupore della folla. "Quest’anno hanno fatto bene a chiamare il presidente della Regione Michele de Pascale, e secondo me sono stati bravi anche a non chiamare un qualsiasi ministro che non crede nei valori della nostra Costituzione e del nostro Tricolore".