FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Gli eroi di Cerezzola. Badili, compressori e voglia di ripartire

Viaggio nella frazione ricoperta dai detriti. Molti volontari impegnati "Il più anziano degli abitanti, in 86 anni non ha mai visto tanta acqua".

Gli eroi di Cerezzola. Badili, compressori e voglia di ripartire

Gli eroi di Cerezzola. Badili, compressori e voglia di ripartire

In Val d’Enza, colpita in due giorni da ben 5 bombe d’acqua, la solidarietà nelle comunità è forte. A Canossa, dove si segnalano i danni maggiori, la gente si è unita per liberare le strade nel momento del massimo furore delle frane e continua a lavorare. Così a Cerezzola, dove non esiste più il parcheggio del Pagoda, invaso prima la notte poi il martedì pomeriggio da due colate di detriti e massi che hanno spazzato via alberi, lampioni e cassonetti, trascinato panchine di pietra e lastroni d’asfalto. "È un disastro allucinante - spiega Simone Borghi, proprietario dell’area con la madre Elisa - Per fortuna tra un evento e l’altro ho intercettato due ruspe e gli ho fatto creare un’argine che ha deviato il grosso da casa nostra". Con lui ci sono Andrea Carlini ed i ragazzi che gestiscono il delizioso cocktail bar Cerez Bay, finito sotto il fango. Con badili, compressori e soprattutto tantissimi amici, stanno cercando di "liberare" il locale in riva all’Enza: "Bisogna che qualcuno tolga dal piazzale da quelle tonnellate di massi - afferma Andrea, guardando a monte verso la montagna che incombe - Non so quando potremo riprendere la stagione, ma è importante fare presto". Più giù lungo la provinciale, Andrea Saccheggiani (titolare dell’omonima officina ed ex presidente del circolo Amici di Cerezzola) e tutti i suoi collaboratori martedì pomeriggio con un coraggio da leoni, immersi in strade trasformate in un torrente ghiaioso d’un metro di profondità, hanno spostato montagnole di terra, consentendo il salvataggio di tante case e la riapertura della fondovalle Enza. "Alle 16 ho sentito un boato, sono corso fuori - racconta - L’asfalto nell’incrocio s’era spaccato, scoppiata la fogna bianca. Ho dato l’allarme nella chat del paese e chiamato Iren. Poi è venuta giù lungo la strada principale una quantità d’acqua che nemmeno Carlo Lamberti, il più anziano degli abitanti, in 86 anni non ha mai visto. Acqua che scendeva da tutti i rii di Trinità e dintorni, portando a valle sassi e ciottoli. Con il carrello elevatore ho aperto le grate del collettore maggiore". Poi insieme hanno spostato detriti mentre ovunque i tombini saltavano come tappi: "Con una ruspa abbiamo fatto come una massicciata per deviare l’acqua. Quando i Vigili del fuoco civile sono arrivati, il grosso della messa in sicurezza era già fatto". In Municipio si fa la conta dei danni, dopo ore di sopralluoghi dei tecnici insieme alla protezione civile nelle 9 frazioni e nei borghi: "Tutti i rii, anche su Ciano capoluogo sono esondati. - spiega il vicesindaco Luigi Bellavia -. Abbiano ripulito quasi tutte le strade, ma ci sono ancora tante emergenze. La montagna è franata sulla provinciale in punti dove non ce lo aspettavamo, come a Currada. Stiamo raccogliendo le segnalazioni dei danni per inoltrarle alla Regione".