REDAZIONE REGGIO EMILIA

Gli attivisti di XR in sciopero della fame a Reggio Emilia

Manifestazione in piazza Prampolini, attivisti con una striscia di nastro adesivo sulla bocca: “Spaventati agli eventi estremi degli ultimi mesi”

La manifestazione di XR Reggio Emilia in piazza Prampolini

Reggio Emilia, 2 ottobre 2023  – Una striscia di nastro adesivo sulla bocca, “a mostrare la volontaria privazione del cibo, la cui produzione sarà sempre più difficilmente garantita, nelle condizioni di siccità di cui già da diverse estati la nostra Regione fa esperienza”.

Così i reggiani del movimento ecologista Extinction Rebellion (XR) sono scesi in piazza Prampolini, sabato scorso, per sostenere lo sciopero della fame indetto dal comitato bolognese e portato avanti dall’attivista Emiliano, oggi al suo settimo giorno di digiuno volontario.

La sua azione ha dato il ‘la’ a non solo a "giovani attivisti, ma anche a semplici cittadini e cittadine, di tutte le età, che si sono spontaneamente mobilitati decidendo di contribuire digiunando per un giorno”.

Gli scioperanti si dichiarano “spaventati dagli eventi estremi degli ultimi mesi” e “consapevoli delle responsabilità che le istituzioni hanno avuto nel guidarci verso il collasso e delle possibilità che avrebbero di salvarci, se solo si dotassero degli strumenti per farlo”.

Le ragioni degli attivisti

"Quest’anno l’Emilia-Romagna si è trovata nella situazione, apparentemente paradossale, di dover fronteggiare gli effetti devastanti della siccità dopo aver passato gran parte della primavera del 2023 a fare i conti con le devastazioni delle alluvioni, che hanno causato la morte di 17 persone e oltre 22.000 sfollati” prosegue il comitato. “L’Emilia-Romagna – aggiungono – continua a essere la terza regione in Italia per consumo di suolo, e la prima per quanto riguarda le aree a rischio alluvione”.

In questo scenario, “Il Patto per il Lavoro e per il Clima manca di una chiara formulazione di obiettivi intermedi e di investimenti specifici”, oltre a essere “in aperta contraddizione con le opere ad alto impatto ambientale avviate col consenso della Regione, come l’allargamento del sistema autostradale-tangenziale a Bologna (il Passante di Mezzo) e il rigassificatore di Ravenna”.

Le richieste alla Regione

Extinction Rebellion chiede all’Amministrazione Regionale “di anticipare gli obiettivi di neutralità climatica dal 2050 al 2030 e indire un’Assemblea Cittadina regionale per elaborare le politiche eco-climatiche necessarie a realizzare questo impegno, superando il cosiddetto Patto per il Lavoro e per il Clima, documento privo di contenuto concreto”.

Gli attivisti invitano dunque pubblicamente il presidente regionale, Stefano Bonaccini, la vicepresidente Irene Priolo e l’assessore al Bilancio, Paolo Calvano, "ad ascoltare le richieste del movimento, pensando ai territori della Romagna e alla paura dei cittadini e delle cittadine che rappresentano”.