Da oggi scatta la chiusura via Marx e verrà allestito il cantiere per l’abbattimento del cavalca-ferrovia (riasfaltato due mesi fa): i cittadini di Roncocesi, Cavazzoli, delle frazioni lungo la Via Emilia ma anche di Cavriago e Cadelbosco toccheranno con mano gli effetti sulla vita quotidiana dello stravolgimento della viabilità. "Siamo rimasti sbigottiti per l’improvvisa decisione: non si è passati nemmeno dalla Consulta, e noi membri ci chiediamo cosa ci stiamo a fare – sottolinea Alberto Sassi, presidente di "Mattone su mattone", associazione di Cella, Cadé e Gaida – Si getta nel caos completo questa area del reggiano, già pesantemente interessata dal traffico sulla Via Emilia e, per chi le conosce, sulle strade basse ad una corsia come via Felesino, Casaloffia e Villana. Rimaniamo allibiti per la leggerezza con cui sono state fatte scelte che invece andrebbero discusse in un confronto pubblico. L’abbiamo saputo dai giornali, e se si voleva trovare un modo per squalificare le Consulte, così ci sono riusciti". Sassi poi si lascia andare ad un’ipotesi: "Siamo sotto elezioni e Salvini è ministro dei Trasporti. Non vorrei che questo problema che piomba su Reggio abbia una strana origine. Come diceva Andreotti, a pensar male a volte ci si prende".
Ma tanti cittadini chiedono l’intervento dei parlamentari reggiani, ma anche si domandano se l’ex sindaco ed ex ministro dei Trasporti, onorevole Graziano Delrio, non abbia negli anni sviluppato relazioni e autorevolezza tali da poter sbattere i pugni sul tavolo di Anas e Rfi. Allarga le braccia anche Riccardo Bigi, di Roncocesi, a capo del gruppo dei cittadini delle due frazioni che maggiormente subiranno l’impatto: "Abbiamo intercettato l’ordinanza del Comune per caso mercoledì, ci siano subito attivati perché non erano queste le promesse e gli accordi. Siamo preoccupati perché in caso di problemi di sicurezza (incidenti, tracimazione dei torrenti che ci circondano..) a Roncocesi non c’è viabilità alternativa per i mezzi di soccorso. Abbiamo inviato pec a diversi enti: Prefettura, Comune, Regione… facendo presenti le nostre osservazioni, tra cui il traffico che si riverserà al Meridiana, a Sesso dove già si circola ai 30 km/h, nel centro di Cavazzoli. Al mattino abbiamo 2 autobus che portano i ragazzi a scuola, alle 6.55 e alle 7.05; ci chiediamo se riusciranno ad arrivare agli Istituti in tempo". E conclude: "Mi sarei aspettato un impegno maggiore per puntare i piedi, non un’amministrazione comunale spettatrice". Parole simili da Sara Beltrami (Coalizione Civica) di Roncocesi: "È sbagliato ridurre il discorso alle due frazioni: via Marx è un asse importantissimo per i pendolari che dalla Bassa vanno a lavorare a Corte Tegge, e per chi dalla zona sud ovest lavora a Cadelbosco e nella Bassa. Oltre al tema del traffico e dell’inquinamento, c’è preoccupazione per la sicurezza. Tra l’altro a Roncocesi c’è un ingresso di emergenza in A1, ma cosa accadrà in caso di problemi se il traffico sarà in tilt? Per non parlare dei genitori che devono gestire anche il trasporto dei figli… È mancata una visone globale del problema. Abbiamo atteso la tangenziale nord per 40 anni, non cambierebbe molto aspettarne 41".
Ieri sera era prevista una riunione della Consulta, e Beltrami anticipa: "C’è delusione. Gli abitanti delle frazioni si sentono cittadini di serie B; non ha senso che per chiedere ogni cosa legittima, come essere informati, si debba sempre ingaggiare una battaglia molto dura. La questione poteva essere gestita diversamente: così si danneggia il senso di fiducia verso le istituzioni"