Reggio Emilia, 22 settembre 2023 – Di fronte alla notizia della scomparsa di Giorgio Napolitano, il ricordo dei reggiani non può evitare di tornare al 7 gennaio 2011. Quel giorno l’allora presidente della Repubblica partecipò ai festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia, oltre al 214° anniversario della nascita del Tricolore. Piazza Prampolini lo acclamò in un tripudio di bandiere rosse, bianche e verdi, accoglienza che lui stesso citò qualche ora dopo, durante il suo discorso al teatro Valli, come “un esempio di partecipazione popolare e festosa, che dice quanto sia vivo nella nostra terra il senso della storia e dell’unità nazionale”.
Al fianco di sua moglie, Clio Bittoni, diede inizio ai festeggiamenti poco dopo le 9 del mattino, alla presenza di Graziano Delrio, Sonia Masini e Vasco Errani (al tempo, rispettivamente: sindaco di Reggio, presidente della Provincia e presidente della Regione). L’entusiasmo creato in piazza dall’arrivo del presidente riscaldò gli animi, messi alla prova dalle rigide temperature mattutine, e fu interrotto solo all'inizio del rito militare. Il suo temperamento posato si concesse un attimo di commozione, quando in Sala del Tricolore fu lui stesso a consegnare una copia della Costituzione ai ragazzi delle scuole.
Una volta uscito, dedicò qualche minuto ai saluti alle prime file dei partecipanti alla festa, prima di dirigersi al teatro Valli. “Non c’era luogo più giusto e non c’era giorno più giusto, che Reggio Emilia il 7 di gennaio, per dare inizio alla fase più intensa e riccamente rappresentativa delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia”. Così iniziò il presidente, aggiungendo poi un passaggio sulla Resistenza e la lotta antifascista, grazie alle quali “l’idea di Nazione - disse - e l’amor di Patria acquistarono, o riacquistarono, il loro fondamento di verità”. Di nuovo, Napolitano fu avvolto in quel momento dagli scroscianti applausi del teatro gremito.
Un momento, un’intera giornata, che nessuno potrà mai dimenticare e a cui, da oggi, si ripenserà con ancora più orgoglio nel cuore.