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Giorgio Franzini morto, addio al re della ferramenta

Protagonista negli anni ’70 dell’espansione e modernizzazione dell’azienda di famiglia. Domenica il decesso causato da una malattia

Giorgio Franzini

Reggio Emilia, 16 febbraio 2021 - Era una delle colonne della Franzini, l’azienda di siderurgia e ferramenta che rappresenta un esempio di grande successo di gestione familiare. Giorgio Franzini, 74 anni, è morto domenica per una malattia. Imprenditore reggiano stimato, per decenni è stato un punto di riferimento dell’impresa Franzini Annibale.

Generazioni che si succedono, rilanciando l’attività, superando le difficoltà delle guerre, vincendo le creisi economiche, affrontando le sfide della modernizzazione. Giorgio Franzini di questa storia familiare rappresentava la quarta generazione. A 24 anni era entrato in azienda e negli anni ’70 si era subito affiancato alle trasformazioni che hanno via via rafforzato l’impresa. Per la Franzini era stato un periodo di grande crescita, a partire dalle implementazioni informatiche, all’avanguardia per il periodo, fino ad arrivare all’inaugurazione della sede principale di Mancasale dei primi anni ’90, che ha rappresentato un esempio di modernità logistica ed informatica nel settore della siderurgia e della ferramenta, un esempio a livello europeo. Sempre in quegli anni, Giorgio Franzini aveva partecipato alla nascita di Ferritalia e Sidercenter, oggi considerati i principali gruppi d’acquisto e marketing del settore. Negli anni 2000 aveva iniziato a farsi affiancare dal figlio Francesco nella guida della ditta, lasciandogli giorno dopo giorno crescenti responsabilità, fino al ruolo prima di Direttore Generale, poi, da alcuni mesi, di nuovo Amministratore Delegato della società.

L a sua cifra di imprenditore, alieno dai riflettori, era quella di un uomo di rinomata serietà ed onestà, con un profondo senso della rettitudine e del dovere, che ha dedicato tutta la vita all’azienda ed alla famiglia. Giorgio Franzini aveva preso il testimone dal padre Franco, mentre il fratello Carlo ha seguito la strada della medicina diventando docente a Bologna. Il nonno era Carlo (in azienda c’era anche il fratello Bortolo), mentre il capostipite di questa straordinaria avventura imprenditoriale era il bisnonno Annibale, tornato a Reggio dopo essersi arruolato volontario nell’esercito garibaldino e iniziatore dell’azienda familiare, nata nel 1873 rilevando la filiale di Reggio della reggiana Caligaris. Da quella che era una rivendita di armi sorse lo storico negozio di ferramenta di via Crispi, che diventerà la base di partenza dell’espansione della ditta, cresciuta nei decenni con l’acquisto dell’area a Gardenia in via Filzi per il magazzino, le sedi a Scandiano, Guastalla, Sassuolo, Castelnovo Monti, l’aggiunta della vendita all’ingrosso a quella per privati e professionisti, il grande magazzino di Mancasale. Il negozio chiuderà solo nel 2000, uno spazio ormai anacronistico rispetto alla Franzini diventata un colosso con migliaia di clienti e magazzini all’avanguardia. Una storia imprenditoriale nella quale Giorgio Franzini ha saputo lasciare il segno.