Reggio Emilia: addio a Giacomina Castagnetti, la mitica staffetta partigiana testimone della Resistenza

Aveva 98 anni. Reggio perde un altro pezzo di Storia in pochi giorni dopo Giglio Mazzi ‘Alì’. I suoi racconti ai giovani: “Facevo il gnocco fritto con olio di semi d’uva per i clandestini”

Addio a Giacomina Castagnetti, aveva 98 anni: è stata una delle ultime grandi ‘staffette’ protagoniste della Resistenza di Reggio Emilia

Addio a Giacomina Castagnetti, aveva 98 anni: è stata una delle ultime grandi ‘staffette’ protagoniste della Resistenza di Reggio Emilia

Giacomina – che si era stabilita a Castelnovo Monti – è morta ieri all’età di 98 anni, a poco meno di quattro mesi dal novantanovesimo compleanno. Nata a Roncolo di Quattro Castella l’11 novembre 1925, a partire dal 1940 in piena Seconda Guerra Mondiale, raccoglie contributi per il cosiddetto ‘Soccorso Rosso’, la rete di aiuto clandestina comunista che durante il regime nazifascista sosteneva gli antifascisti perseguitati raccogliendo contributi, cibo e vestiti, nella zona di Quattro Castella. Entra nella Resistenza dopo l’8 settembre 1943, nei Gruppi di difesa della Donna anche se Giacomina ha sempre precisato: “È un titolo non giusto, perché noi non eravamo a difesa della donna, noi eravamo a difesa della lotta partigiana e, quindi, vedevamo tutti allo stesso modo, uomini e donne”.

Operò nella zona di San Martino in Rio fino alla Liberazione, accogliendo in casa clandestini e partigiani. “La mia era una casa di latitanza – amava raccontare nelle sue testimonianze – Cosa si faceva? Si faceva il gnocco fritto perché bastava un po’ di farina e poche altre cose. Ci davano un olio che veniva fatto con semi dell’uva, era cattivo come chissà e a me non piaceva per niente, però la frittura veniva abbastanza buona. Li tenevamo nel solaio nascosti, questo gruppo di giovani che poi diventavano amici. Di notte partivano per la missione che gli veniva affidata. Li chiudevamo in una stanza per nasconderli dai tedeschi, perché se trovavano un ferito voleva dire casa bruciata o, come accaduto ad alcune famiglie, venire ammazzati...”.

Giacomina è stata anche sindacalista e su di lei Lorena Carrara, Elisabetta Salvini e Matthias Durchfeld hanno scritto il libro ‘Dalla resistenza alla diretta online’, nel quale si racconta un aneddoto: “Ancora bimba, a scuola le veniva negato l’ovetto perché la sua famiglia antifascista non la mandava a lezione col vestitino nero dei balilla. Non ha mai dimenticato quella gratuita umiliazione e dal dopoguerra i suoi cari le hanno sempre regalato un uovo di cioccolato”.