DANIELE PETRONE
Cronaca

Fuga terminata, catturato lo zio di Saman Gli inquirenti: "E’ l’uomo chiave, la uccise lui"

Arrestato a Parigi, tra 7-10 giorni arriverà in Italia per essere interrogato. Il 29 maggio era stato bloccato a Ventimiglia, poi si era dileguato

Migration

di Daniele Petrone

Fuga terminata. Era latitante da quasi cinque mesi, Danish Hasnain, 33 anni, lo zio di Saman Abbas, arrestato ieri mattina a Parigi. È ritenuto dagli inquirenti l’esecutore materiale del presunto ‘delitto d’onore’ della 18enne pachistana di Novellara, la quale aveva rifiutato un matrimonio forzato con un cugino in patria. Un’onta insopportabile per la famiglia.

Aggiornamento Saman, la ministra Cartabia chiede l'estradizione per i genitori

Il corpo della ragazza finora non è mai stato trovato, con le ricerche sospese già da luglio. Lo zio è accusato di omicidio premeditato in concorso assieme ai genitori e a due cugini della giovane. È il secondo dei cinque indagati a finire in manette, dopo il cugino Ikram Ijaz, fermato il 29 maggio, sempre in Francia, a Nimes, mentre tentava di raggiungere la Spagna a bordo di un Flixbus. Proprio assieme ai nipoti, Danish era stato ripreso il 29 aprile dalle telecamere di sorveglianza fuori dall’azienda agricola Bartoli – dove tutta la famiglia Abbas lavorava – mentre si dirigono nei campi dietro la cascina con pale, piede di porco e un secchio, presumibilmente secondo gli investigatori per scavare e preparare la fossa dove nascondere il corpo di Saman. L’omicidio si pensa sia poi avvenuto nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio. Un altro frame video in possesso della magistratura mostra poi le ultime immagini di Saman che esce di casa con uno zainetto in spalla, attratta forse con l’inganno dai genitori che le faranno credere di lasciarla partire. Per poi non ritornare più, consegnata al suo tragico destino nelle mani dello zio. Mentre indietro, sempre in un altro filmato, tornerà solamente lo zainetto riportato in casa in spalla dal padre. Così come ha riferito – prima ai carabinieri poi anche in sede di incidente probatorio in tribunale con le dichiarazioni cristallizzate come prove – anche il fratello minorenne di Saman: ad ucciderla sarebbe stato lo zio, descritto come un violento.

E proprio col fratellino, Danish aveva lasciato Novellara il 5 maggio. In bicicletta aveva raggiunto la stazione ferroviaria del paese per poi scappare in Francia. Ma a Ventimiglia, la polizia li ferma. Il fratellino, in quanto minorenne, viene preso in custodia e portato in una comunità. Mentre non può bloccare Danish in quanto ancora all’epoca non fosse stato spiccato il mandato di cattura internazionale. Lo zio da lì, si rifugia in Francia. Un altro elemento che lo inchioderebbe sarebbe una conversazione via chat con un parente al quale dice: "Abbiamo fatto un lavoro fatto bene", riferendosi presumibilmente all’uccisione di Saman.

Un arresto quello di Danish che fino a ieri sembrava impossibile. Soprattutto per la rete di protezione della quale poteva disporre. Più volte avevamo detto come il ‘clan Abbas’ fosse radicato in tutta Europa. E come fosse "un profilo di potenza criminale in grado di sottrarsi alla cattura", per utilizzare le parole del colonnello dei carabinieri Andrea Milani e della procuratrice capo reggente Isabella Chiesi nella conferenza stampa convocata al comando di Corso Cairoli per annunciare la svolta nel caso Saman. Tra 7-10 giorni Danish arriverà all’aeroporto di Roma Fiumicino e sarà consegnato alle autorità italiane per poi essere sottoposto all’interrogatorio.