REDAZIONE REGGIO EMILIA

Reggio Emilia, maxi frode fiscale per 26 milioni

Nella rete dalla Finanza un’importante società di Rolo. Era stato costruito un reticolo di finte cooperative nel settore della logistica e del facchinaggio

La società nel mirino della Finanza ha sede a Rolo

Reggio Emilia, 6 giugno 2019 – Hanno evaso il Fisco per ben 26 milioni di euro mediante fatture false avvalendosi di cooperative e consorzi fantasma, ma anche l’omesso versamento dell’Iva per 4 milioni di euro. Sei le persone denunciate (due reggiani, tre della provincia di Catania e una di Firenze), a vario titolo, per reati fiscali, emissione e utilizzio di fatture per operazioni inesistenti.

È la maxi frode scoperta dalla guardia di finanza di Reggio Emilia che ha portato a termine la così denominata Operazione Aracne. A finire nella rete delle Fiamme Gialle, un’importante società di Rolo, nella Bassa reggiana, che lavora nel settore della logistica di capi di abbigliamento. Il sistema truffaldino veniva realizzato attraverso la costituzione e la gestione di un vero e proprio reticolo (da qui il nome dell’operazione) di cooperative, tutte attive nel settore della logistica e del facchinaggio, alle quali, attraverso due consorzi, venivano appaltati importanti servizi: dal confezionamento alla spedizione fino al carico e scarico di merci, proprio da parte della società ispezionata.

I consorzi e le coop stesse erano però soggetti fittizzi non avendo sede effettiva, struttura operativa e neppure la disponibilità di veicoli: erano costituiti solo al fine di far risultare formalmente i dipendenti che di fatto lavoravano nella società “madre”. Un sistema che consentiva non solo di evadere le imposte attraverso l’uso sistematico di fatture false, ma anche di non versare i contribuiti previdenziali e assistenziali dei soci-lavoratori delle coop fantasma.