Reggio Emilia, 10 novembre 2023 - "Ho visto tutta la scena". E' per questa frase, pronunciata in aula dal fratello minore di Saman, che oggi il pubblico ministero, i giudici e i legali del processo sull'omicidio della giovane pakistana si trovano a Novellara, nella casa di campagna dove viveva la famiglia Abbas. Un sopralluogo per verificare l'attendibilità di quanto raccontato dal ragazzo.
"Io ero alla porta - aveva proseguito Alì Haider -. Mia sorella camminava, mio zio l'ha presa dal collo e l'ha porta dietro alla serra. Ho visto i cugini, solo la faccia". E in queste ore, con lo stesso buio di quella notte d'orrore, gli occhi della giustizia si mettono nei panni del fratello. A volere questo sopralluogo è stata la difesa, in particolar modo quella dello zio di Saman, Danish Hasnain, che è imputato assieme al padre, la madre e altri due cugini. Secondo la tesi avanzata da Liborio Cataliotti, legale del 35enne, sia per via della distanza che a causa della scarsa luminosità, è infatti improbabile che Alì sia riuscito effettivamente ad assistere a quella scena che poi ha raccontato in tribunale. L'ultimo sopralluogo che ha visto coinvolti gli imputati era stato ad aprile, nel casolare dove è stato trovato il corpo di Saman.