FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Frane anche col sole. Colata di detriti sotto il castello di Carpineti

Una quarantina le strade interrotte a causa dei danni da maltempo. Il sindaco di Canossa: "Cinque famiglie isolate a Mulino di Chicchino". Torelli (Montecchio): "Aipo intervenga a sud del ponte sull’Enza".

Frane anche col sole. Colata di detriti sotto il castello di Carpineti

Frane anche col sole. Colata di detriti sotto il castello di Carpineti

Il sole è tornato a splendere, il fango si asciuga in blocchi compatti ma nuove frane si mettono in moto: ieri pomeriggio - mentre l’assessore regionale alla Protezione civile Irene Priolo percorreva il territorio reggiano per valutare di persona i danni - una colata di detriti e melma è partita dalla base del Castello di Carpineti trascinando anche alberi nel suo scivolamento fino alla sottostante strada provinciale 76, la cui carreggiata è stata completamente ostruita. Per fortuna nessuno si trovava in quel momento a transitarvi. La Provincia è stata costretta a chiudere Sp76 nel tratto tra il cartello di delimitazione dell’abitato fino all’accesso al Castello. I tecnici, anche grazie alle riprese effettuate con il drone in dotazione alla Polizia provinciale, hanno analizzato la situazione e stanno valutare come intervenire. L’accesso al Castello è comunque garantito da sud. Impossibile in queste ore parlare con il presidente della Provincia e il dirigente responsabile del Servizio Infrastrutture: Giorgio Zanni e l’ingegner Valerio Bussei stanno facendo da collettori delle infinite segnalazioni dei sindaci, analizzando caso per caso le opere necessarie: il sistema idro-geologico della collina e della prima montagna in alcuni punti è collassato.

La documentazione con relativa stima economica sarà inviata alla Protezione civile per valutare l’attivazione dello Stato di Calamità. Le situazioni più critiche, dopo Carpineti, sono sulla sp513 della Val d’Enza dove tra Canossa e Vetto vige il senso unico alternato regolato da un semaforo; nei pressi senso unico anche sulla sp10 Rosigneto-Pomello di Vetto. Situazione identica sulla sp63 tra Casina e La Strada. Sensi unici segnalati sul posto anche ben tre punti sulla sp27 tra Baiso e Roteglia; sulla sp79 Gombio-Fariolo (Castelnovo Monti) e la sp54 tra Vercallo e Stella, nel comune di Canossa. Una quarantina i punti in cui la viabilità è interrotta.

Delicatissima la situazione a Ponte Secchia di Baiso, dove in estate erano già programmati lavori di posa di un enorme collettore che convogli le piogge torrenziali dalla montagna al fiume. "Abbiamo due situazioni molto critiche", sottolinea Luca Bolondi, sindaco di Canossa, con 57 km di strade da gestire e ordinanze di somma urgenza da firmare: "Sono a Cerezzola zona Pagoda, e cinque famiglie isolate a Mulino di Chicchino: a causa del cedimento del piede del ponte, si è aperta una voragine nella strada. Per far uscire i residenti ci sono due strade, ma una è usata dalla Protezione civile per la messa in sicurezza il vicino Roncovetro. Così stiamo come Comune sistemando un’altra via alternativa". Ed aggiunge: "La manutenzione si fa con risorse e personale. Grazie al nostro lavoro, a Bonifica, Aipo, Protezione civile, Provincia… la cura del territorio è stata negli anni fatta e si è evitato il peggio in situazioni come quella del Rio Vico. Bisogna che Comuni come i nostri, mezzi di montagna, abbiano più risorse".

Problemi nell’Enza anche a Montecchio: "Aipo però deve intervenire a sud del ponte. Lo chiedo da anni - dice il sindaco Fausto Torelli - C’è un punto in cui confluiscono due torrenti aumentando la velocità del fiume: ciò provoca sulla sponda reggiana una forte erosione. Va ricalibrata la confluenza".