REDAZIONE REGGIO EMILIA

"Foto proibite alla ragazzina, in cambio le prometteva abiti in regalo"

Indagine su presunte avance sessuali a ragazzina di 12 anni: uomo di 60 anni accusato di produzione di materiale pedopornografico. Difesa nega intenzioni illecite.

Il sostituto procuratore Maria Rita Pantani che rappresenta l’accusa nel processo per pedopornografia nei confronti del 60enne

Il sostituto procuratore Maria Rita Pantani che rappresenta l’accusa nel processo per pedopornografia nei confronti del 60enne

"Ho subito avance sessuali". È quanto avrebbe riferito, nell’immediatezza, una ragazzina di 12 anni al padre, il 4 ottobre 2020. Il genitore allertò la polizia di Stato, che inviò una pattuglia: agli agenti raccontò di aver trovato la figlia in lacrime. Lo ha raccontato ieri un poliziotto, rispondendo al pubblico ministero Maria Rita Pantani, sull’avvio delle indagini scaturite nel processo a carico di un uomo che oggi ha più di 60 anni, ed è accusato di aver scattato con il cellulare foto proibite alla ragazzina. Davanti al collegio dei giudici presieduto da Cristina Beretti, a latere Giovanni Ghini e Silvia Semprini, l’imputato deve rispondere di produzione di materiale pedopornografico: gli è contestato un singolo episodio che sarebbe avvenuto nell’autunno 2020 a Reggio. Il poliziotto ha raccontato che andarono a casa dell’attuale imputato, che li invitò a salire mostrandosi collaborativo, e mostrò il telefonino con le foto all’adolescente. In giugno era stato sentito come testimone il padre della 12enne che è di origine nordafricana. Secondo la ricostruzione accusatoria, l’uomo aveva conosciuto la minorenne il giorno prima dei fatti contestati, in una pizzeria, dove lui le aveva detto di avere abiti che potevano andarle bene e che poteva regalarglieli. All’indomani di quell’incontro, l’uomo ha visto dove abitava la ragazzina e le riferì di avere i vestiti pronti per lei; poi si sono visti a casa di lui. Nella deposizione il papà ha riferito che quella visita durò mezz’ora: "Mia figlia andò a casa di lui per prendere gli abiti usati. Ma l’uomo la fece spogliare e le scattò foto. Lei all’uscita non aveva in mano alcun sacco con gli indumenti. E piangeva". Oltre al genitore, era stato sentito come testimone anche il titolare della pizzeria, che ha raccontato di aver visto l’uomo parlare con la ragazzina. L’avvocato Antonio Drogo difende il 60enne imputato. Da noi interpellato, il legale dichiara che l’uomo respinge gli addebiti: "Secondo il mio assistito, la ragazzina indossava gli abiti che le erano appena stati donati, che erano appartenuti a sua figlia e che le stavano bene. In una sola foto si vede la ragazzina con giacca sbottonata da cui si intravede il reggiseno, mentre nelle altre due lei era vestita. Non aveva intenzioni pedopornografiche".

al. cod.