REDAZIONE REGGIO EMILIA

Fornili punta sull’università: "Raddoppiamo gli spazi in città. Dall’ex Opg ai poliambulatori"

La candidata Pd alle Regionali: "Rilanciamo il secondo stralcio dell’ex seminario per nuovi corsi. Impariamo da Bologna, un ateneo in ulteriore crescita farebbe sorgere attività economiche". .

Anna Fornili, 30 anni, originaria di Casina, comune nel quale il padre Carlo fu sindaco

Anna Fornili, 30 anni, originaria di Casina, comune nel quale il padre Carlo fu sindaco

"Puntiamo al raddoppio di Reggio trasformandola in una vera città universitaria". A lanciare il buon proposito è Anna Fornili, candidata alle prossime Regionali tra le fila del Pd. Come? "Mettendo in campo il secondo stralcio dell’ex seminario, ma anche utilizzando l’ex Opg e gli spazi di via Monte San Michele". La 30enne, neo mamma, originaria di Casina (figlia dell’ex sindaco Carlo, che ha sfidato il primo cittadino in carica Stefano Costi del Comune appenninico) scende poi nei dettagli delle sue proposte: "Ritengo sia auspicabile che Reggio faccia ogni sforzo nei prossimi anni per diventare ancora di più città universitaria, a partire dal rilanciare il progetto del secondo stralcio dell’ex seminario vescovile come sede di aule e di nuovi corsi. Accanto ad esso credo che si possa ragionare di altri due contenitori dell’esagono di grande valore, quale l’ex Opg e i locali di via Monte San Michele da vocare alla medesima funzione, in termini di residenze e di luoghi al servizio degli studenti, laboratori, centri e infrastrutture per i ricercatori, collegati alle facoltà scientifiche. Si tratterebbe di un percorso virtuoso che avrebbe il vantaggio duplice di qualificare contenitori storici in tutto o in parte dismessi e di portare nuova residenza".

E qualora dovesse venire eletta, promette: "La Regione Emilia-Romagna fece molto per far partire il primo stalcio dell’ex seminario, e se eletta in Regione mi impegnerò affinché questa ipotesi torni ad essere esplorata nel modo più serio possibile, con adeguati finanziamenti. Non è utopia, infatti, credere che l’università a Reggio possa raddoppiare in termini di proposta formativa e di studenti fuori sede, un fatto che porterebbero benefici a tutta la città. Più corsi significherebbero infatti dare risposta a un mercato del lavoro che cerca professionalità alte, ma non solo: con l’arrivo di nuovi studenti in centro potrebbero sorgere diverse residenze ad hoc, che contrasterebbero quel fenomeno di spopolamento a cui si è andati incontro negli anni".

Poi invita a prendere come riferimento il capoluogo di regione: "Come ci insegna Bologna, città universitaria per eccellenza, un ateneo in ulteriore crescita farebbe sorgere nuove attività economiche collegate, nascerebbero (o rinascerebbero) spazi per lo studio. Nuovi cittadini reggiani giovani la cui sede di studio fosse l’ex seminario vescovile più facilmente vivrebbero e consumerebbero dentro l’esagono. Più persone e più vita anche nelle ore notturne, infine, sono certa che farebbero rima con maggiore vitalità e maggior senso di sicurezza".

Fornili però non butta via quanto è stato fatto finora dalle amministrazioni locali. "In questi anni Reggio ha fatto moltissimo per l’università, e credo davvero che i numeri lusinghieri che leggiamo nei report in questo senso siano meritatissimi e segno di politiche che non si sono limitate a gestire lo status quo, ma a programmare e investire sempre di più sulla formazione.

Il secondo stralcio dell’ex seminario vescovile come sede universitaria è un obiettivo concreto, a portata di mano, e chiederò che la Regione Emilia-Romagna lo sostenga con risorse adeguate, come peraltro già a fatto con il primo stralcio. Il progetto venne discusso e ragionato con serietà dagli attori dell’epoca e si era convenuto, alcuni anni or sono, che fosse una strada che avrebbe giovato a tutti. Personalmente ritengo che sia il momento per rimetterlo in pista, riunendo attorno al tavolo i soggetti interessati".

Infine chiude: "Se ne avvanteggerebbe senz’altro il centro storico, ma anche il mercato del lavoro e le eccellenze produttive di questa terra, che chiedono sempre più laureati per competere sul fronte della qualità nel mercato globale, la residenza in generale e io credo, alla fin fine, tutta Reggio. Una città giovane, universitaria è un obiettivo strategico che dobbiamo porci, senza temere di sognare troppo in grande".