YLENIA ROCCO
Cronaca

Fondi per il maltempo: 21 milioni per la regione: "Qui la montagna soffre. Interverremo subito lì"

L’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi sul clima impazzito: "Sostegno per proteggere le coltivazioni e c’è urgenza di un invaso".

L’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi sul clima impazzito: "Sostegno per proteggere le coltivazioni e c’è urgenza di un invaso".

L’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi sul clima impazzito: "Sostegno per proteggere le coltivazioni e c’è urgenza di un invaso".

Mercoledì, il clima è impazzito di nuovo. In un attimo, il vento ha spazzato via piante, gazebo, sedie e tavoli sistemati all’aperto. Ed è tornata la paura per gli effetti del maltempo, perché le nuvole cariche di temporali di giugno hanno lasciato una cicatrice profonda sul nostro territorio. Con uno sguardo preoccupato al futuro, ci si chiede se Reggio si deve preparare a scenari più duri. Così, in vista dei fondi, da poco stanziati dal Ministero, per far fronte allo stato di emergenza, abbiamo analizzato l’attuale situazione con l’assessore all’agricoltura e agroalimentare della Regione, Alessio Mammi.

Assessore, è stato riconosciuto lo stato di emergenza per 12 mesi anche nel territorio della provincia di Reggio Emilia, con uno stanziamento complessivo di 21 milioni e 530 mila euro, per l’attuazione dei primi interventi. Nella nostra provincia i fondi come verrano spesi?

"Nelle scorse settimane abbiamo iniziato una ricognizione sui territori colpiti per fare il punto sui danni. Sono andato a fare sopralluoghi nelle zone più critiche, in particolare a Baiso, Viano e Castelnovo ne’ Monti, sebbene sia stata colpita tutta la montagna reggiana e altri territori della val d’Enza e della val Secchia. Faremo poi un punto con tutti i sindaci e con la Presidente Irene Priolo al ritorno dalla pausa estiva".

In che modo i cambiamenti climatici stanno danneggiando la nostra provincia?

"Le maggiori conseguenze riguardano il territorio collinare e montano, nel quale si verificano puntualmente importanti fenomeni di dissesto. L’altro tema è quello idrico: bisogna tenere l’acqua quando c’è, per prevenire i fenomeni siccitosi sempre più diffusi".

Con quali strumenti è possibile contrastare il surriscaldamento globale e le sue conseguenze come le trombe d’aria e le grandinate?

"Bisogna provare ad avere visione strategica e soluzioni concrete. Ad esempio, in ambito agricolo sono le produzioni vegetali quelle più colpite. Come Regione, abbiamo lanciato il progetto Frutteti protetti, del valore di 70 milioni di euro complessivi, con intensità di aiuto fino al 60% per le imprese che doteranno le produzioni frutticole di almeno due impianti tra sistemi antibrina, reti antigrandine, sistemi di irrigazione e raffrescamento, reti di protezione dagli insetti, cioè sistemi resilienti ai cambiamenti climatici".

Lei crede possa esserci un futuro positivo per l’agricoltura?

"Nel sistema mondiale la richiesta di cibo è in grande crescita, perché lo è la popolazione. L’agricoltura garantisce il futuro del Pianeta. Una grande sfida per salvare l’agricoltura riguarda le strategie sul sistema idrico. L’acqua va tenuta quando c’è. Senza l’acqua non c’è vita. È per questa ragione che abbiamo finanziato l’iter di progettazione dell’invaso della val d’Enza, grazie a fondi regionali (300mila euro), dei Consorzi di bonifica (200 mila euro) alle risorse che mise il Governo Draghi, poi confermate da Meloni (3,2 milioni di euro). La Val d’Enza e l’intera provincia di Reggio devono vedersi garantito il corretto approvvigionamento idrico, per l’agricoltura e per altri usi che individueremo con il territorio e le comunità locali. Nei mesi autunnali inoltre usciremo con un bando da 20 milioni di euro per finanziare invasi aziendali che potranno contenere fino 250 mila metri cubi di acqua".