Entrò di soppiatto nel bagno della discoteca per poi filmare, con la complicità di due amici, una coppia di minori intenti a consumare un rapporto sessuale. Dopo averli derisi, diffuse poi il video hot sui social network. Ieri mattina, in tribunale a Modena, la responsabile, una sassolese di 21 anni, è stata condannata a sei mesi di carcere.
La pena è sospesa, con l’obbligo per l’imputata di svolgere lavori di pubblica utilità. La difesa aveva chiesto il patteggiamento a dieci mesi. L’episodio è avvenuto nel 2021 in una nota discoteca di Castellarano, nel reggiano. Le vittime, che all’epoca dei fatti avevano 14 e 15 anni, hanno annunciato attraverso i propri legali che procederanno anche in sede civile per la richiesta del risarcimento danni.
Infatti il filmato hot era divenuto in breve tempo virale, facendo precipitare i due minori in una condizione di vergogna e sofferenza. Il filmato, infatti, era finito nelle mani di diversi loro conoscenti, con conseguenti commenti apparsi sui social. Le due vittime quella sera erano state sorprese dall’imputata e da due amici mentre consumavano il rapporto sessuale, appunto in un bagno del locale.
La ragazza, che all’epoca aveva 18 anni, probabilmente senza rendersi conto di ciò che stava per commettere e quindi delle relative conseguenze penali aveva in pochi istanti inviato il filmato ai propri amici, diffondendolo anche sui social. Infatti il video hot era stato condiviso su Instagram più e più volte e diverse persone avevano ovviamente riconosciuto le vittime. I due ragazzini, attraverso i proprio genitori, avevano sporto denuncia nei confronti dei responsabili e le forze dell’ordine avevano sottoposto a sequestro i telefonini delle persone coinvolte: quello della 21enne appunto e quelli i due amici poco più giovani.
La ragazza è finita a processo e ieri è stata condannata, mentre, per quanto riguarda i complici, che non hanno filmato le vittime ma hanno ricevuto il video per poi diffonderlo, la procura ha chiesto l’archiviazione non ritenendo sussistente il dolo specifico, la volontà.
L’imputata doveva rispondere di diffusione di video a contenuto sessualmente esplicito e interferenza illecita nella vita privata. I minori chiederanno poi il risarcimento in separata sede civile.