"Ho chiesto io l’incontro con il generale Figliuolo, che ringrazio per l’attenzione mostrata verso i territori reggiani e modenesi colpiti dall’alluvione di ormai un mese e mezzo fa".
Il presidente della Provincia Giorgio Zanni svela il retroscena che porterà domattina il Commissario designato dal Governo per sovraintendere alla ricostruzione dei territori colpiti dalla calamità naturale di fine maggio a incontrare, a Modena, lo stesso Zanni, il suo omologo modense Braglia, oltre ai sindaci Muzzarelli e Vecchi. Non solo, una volta terminata la parte istituzionale, il generale visiterà la frana di Ca’ Lita a Baiso, per poi completare la sua giornata reggiana con un ‘debrifing’ a Castellarano: "Quando incontrammo il generale a Bologna, in Regione, gli chiesi formalmente venire a prendere visione anche della situazione della nostra provincia e quella di Modena – spiega il presidente Zanni -. Questo senza assolutamente togliere nulla a ciò che la Romagna ha vissuto. E’ importante, per il Commissario avere una visione complessiva e sistematica della situazione in Romagna e in Emilia, per poi poter agire con la necessaria celerità".
Ecco ‘celerità’ e ‘rapidità’ sono i termini che fanno maggiormente capolino nella testa di Giorgio Zanni: "Noi la rendicontazione al Governo l’abbiamo mandata a tempo di record – specifica -. Sono circa 245 gli interventi che abbiamo indicato per un totale di circa 50 milioni di euro. Pensi solo che per la frana di Baiso, il costo degli interventi, sono di circa 3 milioni, che è, più o meno, il bilancio annuale del comune stesso".
"Di che interventi si tratta? Ripristini di strade, ricostruzioni, e messa in sicurezza della rete idrografica, con i rii che sono esondati – aggiunge il presidente della Provincia -. Quello che chiediamo nello spirito di massima collaborazione, è quello di agire con rapidità. Amministrazioni ed enti territoriali hanno fatto tutto quello che era in loro potere, ma spetta al Governo cercare di farci arrivare le risorse necessarie. E la presenza del Commissario Figliuolo credo serva proprio a dare una spinta ulteriore in questo senso. Soprattutto perché le attività di ripristino vanno completate in vista dell’autunno dove alcune criticità climatiche potrebbero ripresentarsi in modo consistente".
Nicola Bonafini