DANIELE PETRONE
Cronaca

Fiere, l’ex sindaco Vecchi tuona: "Non ho mai incontrato Amazon. Da Fratelli d’Italia illazioni assurde"

Il capo di gabinetto in Regione: "Nessuno presentò progetti. E promettere variazioni prima dell’asta è illegale". Il commissario liquidatore Mondadori sulla multinazionale: "Interlocuzioni solo con gli uffici tecnici".

L’ex sindaco Luca Vecchi, oggi capo di gabinetto del presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale

L’ex sindaco Luca Vecchi, oggi capo di gabinetto del presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale

"Non ho mai detto ‘no’ ad Amazon alle Fiere perché non ho mai incontrato Amazon in dieci anni e nessun progetto in tal senso è stato mai sottoposto al vaglio dell’Amministrazione. Quelle di Fratelli d’Italia sono illazioni scorrette e irricevibili". È perentoria la replica dell’ex sindaco Luca Vecchi, oggi capo di gabinetto del presidente della Regione, tirato in ballo nella commissione di martedì sera con oggetto l’ex polo espositivo di Mancasale. In particolare, Cristian Paglialonga, capogruppo di Fd’I, lo ha accusato di "aver detto di ‘no’ ad Amazon, che aveva manifestato interesse ad acquisire i capannoni durante la fase della procedura di liquidazione, per un cambio di destinazione urbanistica volto all’insediamento della logistica". Parole che prendono spunto da quanto dichiarato dai commissari liquidatori e giudiziali, Aspro Mondadori e Tiziana Volta in commissione.

"C’erano almeno tre soggetti diversi interessati, uno di questi era l’immobiliarista che si occupa di Amazon – ha detto l’avvocato Volta – Nessuno è riuscito a ottenere risposte soddisfacenti o precise sui tempi necessari per un eventuale cambio di destinazione e questo ha frenato sicuramente le scelte di queste persone interessate". Mentre Mondadori ha detto: "Quando ci sono state delle manifestazioni d’interesse poco prima dell’asta, siamo stati ricevuti dal sindaco Vecchi il quale ha ascoltato le considerazioni sia di Bosi (che poi acquisì i padiglioni nel 2019 per poi rivenderli nel 2024 al gruppo MaxMara, ndr) sia del fondo Bnp Paribas". Ma tra questi – ha specifica Mondadori ieri al Carlino – "non c’era il rappresentante di Amazon che manifestò interesse due anni prima, fermandosi alle interlocuzioni con gli uffici tecnici comunali". Dunque, non con Vecchi.

L’ex primo cittadino poi entra nel merito legale. "Nel rispetto del ruolo degli organi della procedura, abbiamo sempre collaborato, ma ci siamo sempre astenuti da promettere azioni che in quel contesto sarebbero state del tutto inopportune e giuridicamente discutibili. Promettere varianti urbanistiche nelle more di un’asta pubblica a soggetti potenzialmente interessati sarebbe pura follia. Le illazioni di Fd’I denotano una totale mancanza dei fondamentali della pubblica amministrazione".

Infine, Vecchi parla delle scelte politiche sull’area: "La nostra posizione è sempre stata molto chiara. No a grandi poli logistici perché non volevamo che Reggio diventasse punto di attrazione su area vasta di investimenti enormi a basso valore aggiunto. E no a grandi poli commerciali di cui non si aveva urgenza. Sì invece all’attrattività di imprese ad alto valore aggiunto, come accaduto in tanti casi. E sì alla rigenerazione. L’urbanistica non si fa sui nomi, ma sulla visione strategica che ha accompagnato la costruzione del Pug con un preciso modello". E sull’acquisizione dell’area di MaxMara e sul progetto chiosa: "La considero la più importante operazione industriale su Reggio da tanto tempo a questa parte perché consolida un’eccellenza mondiale e fa nascere un grande polo della mod che incrementa occupazione e contribuisce a completare nel segno della qualità l’evoluzione dell’area Nord a pochi metri dal casello autostradale e dalla Mediopadana".