"È a dir poco desolante prendere atto che in occasione delle celebrazioni per l’anniversario della nascita a Reggio Emilia della Bandiera Italiana, in quella che poi è diventata la Sala del Tricolore, l’attuale giunta, e il sindaco in primis, non siano riusciti, o forse nemmeno ci hanno provato, ad ottenere la presenza di rappresentanti del Governo nazionale e di personalità accademiche, come invece è avvenuto negli anni passati".
L’avvocato Giovanni Tarquini, consigliere della Lista Civica per Reggio, esprime tutto il suo rincrescimento: le celebrazioni del 7 gennaio ’25 – sempre poco popolari, ma che in più di un’occasione avevano visto la presenza di presidenti della Repubblica, di presidenti del Consiglio o ministri – quest’anno non vedranno ospiti di caratura nazionale. In base a quanto è trapelato, ci sarà Michele de Pascale: ma è vero che il presidente dell’Emilia-Romagna è sempre stato ospite fisso.
"Il programma dell’evento – dice Tarquini – reso noto solo di recente anche a noi Consiglieri comunali, o almeno a quelli di opposizione, prevede interventi del sindaco, del presidente della Provincia e del neo-eletto Presidente della Regione, come se la Bandiera Tricolore e la celebrazione di quel lontano e mirabile 7 gennaio 1797 fossero scaduti a patrimonio locale, anziché rimanere simbolo della unità dell’intera nazione, vessillo della democrazia e dello stato di diritto nel panorama nazionale ed europeo, caposaldo di quei valori di libertà su cui è sorta l’Italia unita e che poi, dopo la devastazione delle guerre mondiali, hanno ispirato la nostra bellissima Costituzione Italiana".
"Come più volte abbiamo avuto occasione di dire e di proporre come Gruppo civico – continua l’esponente di minoranza – anche durante la campagna elettorale dello scorso giugno, Reggio Emilia e i suoi cittadini hanno diritto di celebrare la giornata del 7 gennaio in modo ben diverso, non soltanto ad invito all’interno di musei o teatri, e di essere coinvolti in un’atmosfera di festa aperta a tutta la città che quel giorno ricorda di essere stata la culla di quei valori e di quei principi che da allora abbracciano l’intero Paese.
Invece, ancora una volta dobbiamo purtroppo prendere atto che l’attuale Sindaco e l’attuale Giunta evidentemente non condividono questa prospettiva. E anche la notizia, soltanto trapelata, che l’invito al vicepresidente della Commissione Europea Raffaele Fitto non sia andato a buon fine, non fa che aumentare l’amarezza…come se non ci fosse nessun altro da invitare. Sorprende, infatti, questa improvvisa scarsa determinazione nell’insistere, da parte dell’Amministrazione comunale, per avere un rappresentante del Governo (di Centrodestra), come se la Costituzione e il Tricolore fossero “monopolio” del Centrosinistra".
"Da parte nostra – conclude Tarquini – continueremo ad affermare la necessità di dare una levatura ben diversa a questo momento celebrativo, con ben altro coinvolgimento, non solo di tutta la città, dei quartieri, delle piazze, dei negozi, ma dell’intero Paese, a partire dal Presidente della Repubblica, già intervenuto più volte in passato, al quale, nel suo ruolo di garante dell’unità nazionale, si potrebbe richiedere di inserire nella sua agenda come appuntamento fisso la celebrazione a Reggio Emilia della nascita del Tricolore".